Dopo la pandemia l'Italia è ripartita, la gente ha ripreso a viaggiare, ma l'ufficio passaporti della Questura di Latina è rimasto indietro, bloccato dalla carenza di personale. A denunciare pubblicamente una situazione che provoca non pochi disagi ai cittadini e costringe il personale di Palazzo "M" a sobbarcarsi una mole di lavoro notevole, è il sindacato di polizia Siap. «Con un organico quasi dimezzato a causa di pensionamenti e trasferimenti avvenuti nei periodi di forte restrizioni ai viaggi a causa della pandemia, oggi, in piena ripartenza di tutte le attività, l'ufficio passaporti si trova ad affrontare le prevedibili numerose istanze dei cittadini che, spinti dalla comprensibile voglia di tornare alla normalità, legittimamente depositano quotidianamente» si legge in una nota del Siap firmata dal segretario generale provinciale Zani Cotesta e dal segretario aggiunto Marco Cipolla.


La gravità della situazione è abbastanza evidente. «Dei tre sportelli potenzialmente attivabili per il pubblico - sottolineano i sindacalisti - spesso ne resta operativo solo uno, anche a causa dell'impiego delle già insufficienti risorse umane per lo svolgimento degli altri servizi istituzionali di competenza della Polizia. I risvolti pratici di questa insostenibile situazione sono tangibili con l'attesa necessaria per la consegna del titolo per l'espatrio». La prenotazione elettronica prevede anche fino a due mesi e mezzo di attesa, più i trenta giorni canonici per le procedure e le verifiche necessario al rilascio dopo il deposito dell'istanza.