Il giudice era in camera di consiglio da una manciata di minuti e di lì a poco sarebbe uscito con il dispositivo.

Lui era seduto e all'improvviso ha reagito. Era una furia e non si fermava più. Ha pronunciato parole senza senso e poi ha aggredito i Carabinieri. Ha danneggiato l'aula, ha tirato anche calci e infine ha sputato agli uomini dell'Arma che cercavano di immobilizzarlo. E' stata una sequenza impressionante quella che si è consumata ieri in tarda mattinata in Tribunale quando ci sono voluti i rinforzi - poco prima delle 12,30 - per fermare l'ira di uno straniero di origine nigeriana Martin E. di 36 anni, accusato di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e che era sotto processo.

L'udienza con il rito direttissima si era svolta davanti al magistrato Laura Morselli. L'uomo era seduto sul banco degli imputati perchè a Priverno aveva molestato alcune ragazze e in un secondo momento era stato trovato in possesso di una cesoia.
Una volta che il pubblico ministero di turno aveva disposto l'arresto, in aula l'accusa nel corso dell'udienza ha chiesto la convalida con gli obblighi di firma. Subito dopo - mentre tutti attendevano l'uscita del magistrato come avviene sempre per la lettura del dispositivo - ecco che l'uomo ha cercato di divincolarsi. Sono stati vissuti momenti di grandissima tensione, oltre ai Carabinieri che si erano occupati dell'arresto, sono piombati in Tribunale a sirene spiegate i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Latina, nell'aula dell'ufficio giudiziario sono intervenuti anche gli addetti alla sicurezza del Tribunale. Ci sono volute almeno sei persone per immobilizzare l'uomo, alto oltre un metro e novanta e che era diventato incontenibile. In Tribunale è giunto anche il personale del 118 e una ambulanza e il pubblico ministero di turno. La misura restrittiva nei confronti del cittadino straniero è stata aggravata ed è finito in carcere per il comportamento processuale. Dagli accertamenti è emerso che in Italia era irregolare e il permesso di soggiorno era scaduto da due anni.
Dopo che il giudice ha convalidato l'arresto il processo è stato rinviato al prossimo 19 settembre quando il magistrato affiderà l'incarico ad un medico legale per una perizia psichiatrica relativa alle condizioni di salute dell'uomo. L'imputato è difeso dall'avvocato Daniela Sfragano.