Il Ministero dell'Economia e Finanze ha autorizzato il gestore idrico dell'Ato 4, cioè Acqualatina spa, a riscuotere coattivamente a mezzo ruolo i crediti relativi alla tariffa del servizio idrico integrato. Il decreto firmato dal ministro Daniele Franco è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 7 maggio scorso.
A darne notizia è la federazione provinciale di Confconsumatori di Latina, la cui preoccupazione è quella di avvisare l'utenza sulle mutate condizioni con il gestore in materia di riscossione.

«Siamo di fronte a una nuova e inaspettata evoluzione della procedura di riscossione delle bollette dell'acqua non pagate per gli utenti del servizio idrico della provincia di Latina - spiega l'avvocato Franco Conte, responsabile provinciale di Confconsumatori - In sostanza, e grazie alla autorizzazione del MEF, Acqualatina non dovrà più procedere alla riscossione rivolgendosi alla giustizia ordinaria, come avvenuto sino ad oggi, ma potrà, previa emissione di una ingiunzione fiscale, richiedere i pagamenti delle bollette insolute per poi trasmettere gli atti direttamente all'agente della riscossione, né più né meno di come oggi fanno i comuni per la riscossione delle multe stradali o per il recupero delle tariffe Tari».

L'autorizzazione concessa dal Ministero è la conseguenza della normativa di settore e soprattutto del fatto che si ravvisa nella attività svolta "la rilevanza pubblica dei crediti vantati da Acqualatina S.p.a., in ragione della natura dell'attività svolta, relativa all'erogazione del servizio idrico integrato". Tale rilevanza pubblica e la necessità di una gestione virtuosa impongono questa particolare e privilegiata forma di recupero in quanto rivolta a tutelare gli utenti non morosi che così facendo non dovrebbero vedersi disporre anno dopo anno aumenti tariffari giustificati dagli elevati valori di morosità esistente.
Il responsabile di Confconsumatori si domanda se gli aumenti tariffari approvati dalla Conferenza dei sindaci dell'Ato 4 il 27 giugno scorso, dunque un mese dopo il decreto del ministro che consente la riscossione coattiva ad Acqualatina, erano davvero necessari e soprattutto opportuni.

«Gli aumenti tariffari - sottolinea Franco Conte - sono stati giustificati dalla notevole morosità esistente e dalla incapacità del gestore di recuperare con gli strumenti ordinari i crediti vantati presso l'utenza, ma adesso che Acqualatina può procedere con l'invio di cartelle esattoriali il problema dell'evasione dovrebbe essere quasi del tutto risolto, eppure restano gli aumenti delle tariffe dell'8% nell'anno 2022 e del 5% per il 2023».

Ciò di cui la conferenza dei sindaci non ha voluto tenere conto, è il fatto che di questi tempi buona parte della morosità si riferisce a utenti che sono precipitati in uno stato di povertà e che non riescono a fronteggiare il peso delle tariffe idriche; queste persone adesso si vedranno arrivare cartelle di Equitalia e non saranno comunque in grado di pagare.

«Gli utenti devono sapere che d'ora in avanti le ingiunzioni di pagamento della tariffa dell'acqua non potranno essere ignorate - conclude preoccupata la nota di Confconsumatori - Se ricorrono gli estremi si potranno contestare di fronte ai giudici ordinari, ma è bene sapere che altrimenti si andrà incontro alla riscossione coatta, come avviene per il recupero delle imposte locali da parte dei Comuni».