Quattro presenze e poi niente. Per una stagione, una tra le più difficili nella storia dell'Anzio, Giovanni Padovani, l'uomo di 26 anni che ha ucciso la sua ex Alessandra «Sandra» Mattuzzi, 56 anni a Bologna, ha militato anche con la maglia biancoazzurra. Poche apparizioni, nessuna traccia di rilievo in un campionato terminato poi con la retrocessione in Eccellenza nella stagione  2014-2015. Era arrivato dalla Toscana e dal Gavorrano (era stata l'unica esperienza tra i professionisti) e poi era subito andato via finendo in altre squadre di tutta Italia: dalla Virtus Bolzano, alla Vastese, dal Pomigliano al Rieti fino al Troina dove la sua immagine figurava in una campagna contro la violenza sulle donne.

La relazione con la vittima era iniziata lo scorso anno ed era a distanza: Padovani si era trasferito in Sicilia per metà stagione era stato al Troina, per l'altra metà al Giarre. A gennaio Sandra lo aveva lasciato e a luglio lo aveva denunciato. L'uomo non accettava la fine della loro relazione e aveva iniziato a perseguitarla fino al drammatico epilogo dell'altro giorno. Padovani è in carcere con l'accusa di omicidio volontario. La donna è stata uccisa con una mazza e altri oggetti contundenti sotto la sua abitazione.