Prima lo ha picchiato violentemente con un bastone e poi gli ha inferto alcune coltellate alle braccia. Non pago, lo ha anche inseguito con la macchina sull'Appia, insieme al padre, mentre tentava di mettersi in salvo. La sua colpa? Essersi presentato al cospetto del datore di lavoro per chiedere il resto del compenso pattuito dopo 32 giorni di attività, sabato e domenica inclusi, - fissato in 1.200 euro. Protagonisti della vicenda, che si è consumata ieri mattina in località Mesa di Pontinia, il figlio di un imprenditore del settore caseario e un 24enne bracciante di origine indiana che, dopo essere sfuggito alla furia cieca dell'uomo, è stato ricoverato all'ospedale "Alfredo Fiorini" di Terracina dove il cittadino straniero ha sporto denuncia, contro padre e figlio, ai militari dell'Arma della Compagnia locale che hanno subito fatto scattare le indagini del caso.

Stando ad alcuni riscontri, che però andranno accertati senza tema di smentita, il titolare del caseificio, con annessa stalla, sarebbe noto anche alle forze dell'ordine per essere da tempo dedito all'assunzione irregolare di braccianti indiani, spesso privi di permesso di soggiorno, e al loro sfruttamento.
Il giovane indiano, che nell'azienda casearia era addetto alla stalla, si è presentato sul posto per chiedere quanto gli spettava di diritto visto che, fino a quel momento, gli erano state corrisposte soltanto poche centinaia di euro di quanto pattuito. Una richiesta che è stata accolta con una violenza inaudita dal figlio del proprietario che, come detto, lo ha di fatto ridotto male a forza di bastonate e coltellate.

La vittima, per sua fortuna, è riuscito a fuggire nonostante l'inseguimento dell'imprenditore e del figlio che lo hanno continuato a minacciare per strada. A salvare il giovane indiano sono stati alcuni automobilisti di passaggio che vedendo le condizione del 24enne avevano pensato a un incidente stradale. Sta di fatto che la loro presenza ha arrestato l'inseguimento dei due uomini e consentito l'arrivo dei soccorritori. Sul posto sono accorsi gli operatori sanitari del 118 e i carabinieri della Compagnia di Terracina.