Nei giorni scorsi era stato un continuo di polemiche per il concerto del cantante neomelodico campano Rosario Miraggio che si sarebbe dovuto esibire questa sera in piazza Fontana a Sperlonga come evento clou delle iniziative legate ai patroni san Leone e san Rocco. Ma prima l'ex sindaco di Formia Paola Villa, poi anche il deputato di Gaeta a Montecitorio Raffaele Trano hanno tuonato contro l'esibizione del cantante, quest'ultimo addirittura chiamando in causa l'intervento del Ministero.

Nello specifico, al musicista neomelodico è stato mediaticamente contestato di aver dedicato una canzone, durante un concerto in un'altra festa patronale diversi anni addietro, ad una persona collegata con la criminalità organizzata e che si trovava in carcere al momento del fatto. A seguito della decisione di annullare l'esibizione, però, Rosario Miraggio attraverso i propri canali social ha spiegato: «Potrei scrivere che sia stato annullato per motivi tecnici ed organizzativi, ma io non so e soprattutto non voglio raccontare bugie al mio pubblico». L'artista campano parla di «ricostruzioni strumentali», facendo riferimento agli articoli apparsi sulla stampa locale e ancor più se la prende con quelli che lui definisce «qualche ex politico locale male informato e rancoroso». Sul fatto specifico che gli viene contestato, quello che ha innescato le polemiche fino a far cancellare il concerto, Miraggio spiega: «Mi preme sottolineare che non potevo sapere allora, come non posso saperlo oggi, essendo invaso da richieste di videomessaggi e fotografie, alle quali non mi sottraggo minimamente, a chi mi rivolgo». Per tale motivo il cantante neomelodico che parla di «un'ingiustizia» subita, riferendosi alla cancellazione del concerto lancia anche una frecciata al parroco sperlongano accusando che, a suo modo di vedere le cose: «avrebbe dovuto informarsi e capire».

Malgrado questo, Miraggio spiega nel suo lungo post che comunque devolverà l'intero compenso del concerto alla parrocchia di Sperlonga, ribadendo: «sono arrabbiato per essere stata la mia persona strumentalizzata solo per beghe politiche». A tal proposito conclude la propria versione dei fatti sottolineando: «I miei legali procederanno per tutelare la mia immagine e quella della mia famiglia».