E' tornato in libertà il 42enne di Aprilia che lunedì scorso, in preda alla disperazione, ha tentato di uccidersi nella propria abitazione puntandosi un fucile alla gola.
Ieri si è infatti svolto l'interrogatorio di convalida nei confronti dell'uomo, arrestato dai Carabinieri del reparto territoriale di Aprilia (che poco prima erano riusciti a farlo desistere dal proprio intento) per detenzione abusiva d'arma da fuoco. Quel fucile con il quale aveva provato a farla finita era nella sua casa da tantissimi anni, lo aveva ereditato, ma il 42enne dopo la morte del padre (avvenuta nel 2009) aveva omesso di denunciarne il possesso alle forze dell'ordine. E perciò è scattato il fermo. E di questa mancanza si è scusato davanti al giudice per le indagini preliminari Giuseppe Molfese, scusandosi inoltre con le forze dell'ordine e con la comunità per il gesto inconsulto con il quale ha provato a togliersi la vita. Un'azione disperata, che ha promesso che non si ripeterà, dettata soprattutto dalle difficile situazioni economiche nelle quali versava negli ultimi tempi.
«Il reddito di cittadinanza non bastava a pagare le bollette e le spese per l'abitazione, non mangiavo da due giorni, ero disperato», ha confessato.