Ha deposto un architetto, consulente della Procura, nel processo che si sta svolgendo in Tribunale per gli abusi edilizi in via Roccagorga. Il professionista nominato dal pubblico ministero Gregorio Capasso, (all'epoca dei fatti titolare dell'inchiesta) di eseguire una serie di accertamenti sulla palazzina, ha spiegato che il fabbricato realizzato non era conforme a quanto previsto in base all'annullamento dei piani particolareggiati da parte del Commissario comunale Giacomo Barbato. Ha aggiunto che la destinazione prevedeva la realizzazione ad esempio di grandi magazzini, alberghi, uffici pubblici, banche e ha ribadito che non era prevista invece l'edilizia residenziale. L'udienza si è svolta davanti al pubblico ministero Valentina Giammaria e al Collegio penale presieduto dal giudice Gian Luca Soana.
In aula il Comune di Latina ha depositato una sentenza del Consiglio di Stato che conferma l'annullamento del piano mentre l'avvocato Francesco Chimera che assiste uno dei quattro imputati, ha depositato una sentenza del Tar di Latina non impugnata che annulla l'ordinanza di demolizione emessa dal Comune e stabilisce che l'annullamento del piano non inficia il permesso a costruire rilasciato alla società per la realizzazione dello stabile. Alla fine il processo è stato rinviato a marzo quando saranno ascoltati altri testimoni.


Nell'indagine sono finiti sotto i riflettori della Polizia Locale i titoli concessori per l'edificio di sette piani e 19 alloggi. Le ipotesi di reato sono: abuso d'ufficio e violazioni in materia urbanistica. «Ponevano in essere la trasformazione in residenziale di due locali tecnici all'ultimo piano dell'edificio» aveva scritto la Procura nel capo di imputazione. Infine era emersa una discrepanza in difformità dei titoli abitativi: 5920 metri cubi invece di 5222 e poi che i locali tecnici all'ultimo piano dovevano rispettare una altezza di 2 metri e 40 centimetri e invece sono stati trasformati in attici con una altezza superiore di 30 centimetri rispetto a quanto consentito.
Dopo l'annullamento dei piani da parte del Commissario straordinario nel maggio del 2016, l'edificio è stato finito prima che la delibera di sospensione avesse efficacia. Sul banco degli imputati ci sono oltre alla proprietaria e committente dei lavori, il direttore dei lavori, il capo dell'Ufficio edilizia privata. Sono difesi dagli avvocati Francesco Chimera, Franco Sassu, Alessandro Farau, Antonio Leone. Il Comune di Latina rappresentato dall'avvocato Cinzia Mentullo è parte civile.