Troppi «non mi ricordo, non so, devo pensare un attimo». Il teste della pubblica accusa sentito ieri al processo contro gli imprenditori che negarono le mascherine ad un dipendente indiano in piena pandemia e poi lo presero a bastonate, va avanti così, claudicante ma zeppo di affermazioni anomale. Il Presidente del collegio penale che segue il dibattimento nel corso dell'udienza di ieri ha più volte richiamato il teste escusso, un pastore della zona che ha assistito ai fatti, a rispettare il giuramento a dire la verità.

Nel complesso la testimonianza è risultata condizionata più dai timori che dalla scarsa memoria, comunque distante dalle dichiarazioni rese al pubblico ministero nell'immediatezza dei fatti, avvenuti il 22 marzo del 2020. La vittima si chiama Gill e ieri era in Tribunale per essere sentito a sua volta, ma non è stato possibile perché l'interprete di lingua indiana non poteva trattenersi nelle ore pomeridiane. La vittima nell'esposto aveva denunciato di essere stato picchiato con un bastone e poi gettato in un fosso il pomeriggio del 20 marzo 2020. Era stata quella la risposta alla richiesta del pagamento di una retribuzione di 50 euro. Una sequenza già ricostruita nell'udienza precedente da altri due testimoni della pubblica accusa. Si tratta di due poliziotti del commissariato di Terracina che hanno riferito che quel pomeriggio avevano raccolto il referto del Pronto soccorso del Fiorini, che attribuiva ad un bracciante indiano dipendente di una società del posto ferite guaribili in 30 giorni e dunque si era di fronte ad un'aggressione perseguibile d'ufficio. Per l'aggressione sono imputati i titolari dell'azienda, Fabrizio e Daniele Tombolillo, difesi dagli avvocati Gaetano Marino e Giuseppe Fevola. Il lavoratore si è costituito parte civile per il tramite dell'avvocato Silvia Calderoni. Gill, il bracciante picchiato, ieri era accompagnato in Tribunale dal sociologo Marco Omizzolo, che da anni si occupa dei maltrattamenti subiti dagli indiani occuoati in agricoltura in provincia di Latina. La prossima udienza è fissata per il 7 febbraio 2023 e sarà sentita la parte offesa.