A distanza di una settimana dall'ultimo rocambolesco colpo andato a vuoto, la banda del buco è tornata in azione con le stesse modalità, nel medesimo luogo, ma anche questa volta senza riuscire nell'intento, dovendosi accontentare solo di una parte del bottino, quello meno consistente. Nel mirino degli scassinatori sono finiti sempre gli stessi tre locali di nove giorni prima, vale a dire l'asilo privato Magico Mondo, l'agenzia di viaggi Viamondo e la gioielleria Oro Cash che si trovano in via Isonzo nel complesso dei palazzi Barletta, di fronte alla traversa via Parini. Questa volta i ladri sono riusciti a realizzare tutti e due i buchi nelle pareti che avevano progettato di sfondare per introdursi nella rivendita di preziosi, ma l'ostinazione non li ha premiati, perché sono stati fermati di nuovo da un dispositivo antifurto.

Del caso si stanno occupando gli investigatori dei Carabinieri, intervenuti prontamente ieri notte con le pattuglie della Sezione Radiomobile, tanto da costringere i soliti ignoti a dileguarsi in fretta per sfuggire alla cattura. I militari della Compagnia di Latina non sembrano avere dubbi che a colpire siano stati gli stessi ladri della settimana scorsa, tanto ostinati da sfidare la sorte e correre il rischio di essere intercettati, perché le forze di polizia avevano programmato una serie di servizi di vigilanza mirati nelle zone più sensibili della città.
Stando a una prima ricostruzione dei fatti, i banditi hanno utilizzato lo stesso metodo della settimana scorsa, quindi facendo tesoro delle conoscenze che avevano ormai affinato sulla disposizione dei locali. Così si sono introdotti nel primo locale, l'asilo privato, dopo avere forzato la porta laterale. Una volta all'interno si sono messi al lavoro per bucare la parete comunicante con l'agenzia di viaggi, ma spostandosi più verso l'interno del negozio rispetto al buco precedente. Quindi nell'agenzia hanno avuto il tempo di raggiungere la cassaforte per forzarla e arraffare i soldi che conteneva, circa cinquemila euro.

A differenza dell'episodio precedente, gli scassinatori sono stati abili a muoversi all'interno dell'agenzia di viaggi senza che l'antifurto rilevasse la loro presenza: nove giorni prima, gli operatori che gestiscono la telesorveglianza da remoto avevano notato i movimenti sospetti all'interno del negozio e attivato il fumogeno, tanto da costringere gli sconosciuti a battere in ritirata. Questa volta invece i ladri sono riusciti a bucare anche la parete comunicante tra l'agenzia di viaggi e la gioielleria situata nel negozio adiacente, confermando che anche la settimana scorsa era proprio quello l'obiettivo finale dell'impresa. Eppure l'ostinazione non li ha premiati, perché quando hanno iniziato a violare il negozio di preziosi è scattato l'allarme del terzo locale, che li ha costretti comunque a fuggire senza portare a termine il piano.
Gli investigatori dell'Arma hanno compiuto un accurato sopralluogo alla ricerca di tracce utili all'individuazione dei ladri, un lavoro che si intreccia con le indagini già in corso per il precedente colpo andato a vuoto. I riscontri stanno interessando anche la ricerca di elementi di prova nei periodi precedenti ai due tentativi di furto, nell'eventualità che i banditi oppure i loro complici possano avere effettuato dei sopralluoghi, magari fingendosi clienti, per pianificare i movimenti all'interno dei locali. Un lavoro preliminare che forse la banda del buco non voleva disperdere, accontentandosi del primo raid andato a vuoto.