E' stato condannato a cinque anni di reclusione e all'interdizione dai pubblici uffici. Il Tribunale di Latina ha accolto ieri mattina la richiesta formulata dal pubblico ministero Simona Gentile, nell'ultimo atto del processo nei confronti di un uomo di 45 anni, ritenuto il presunto responsabile dei reati di sfruttamento della prostituzione ma anche di lesioni gravi nei confronti di una donna, una prostituta di origine straniera.
E' quello che ha deciso ieri il Collegio penale, presieduto dal giudice Laura Morselli, per l'imputato ritenuto il presunto responsabile dei fatti avvenuti nel 2018 e anche nel 2019.
Una volta chiuso il dibattimento in aula si è svolta la discussione con le richieste dell'accusa e della difesa. Al termine della camera di consiglio il giudice ha letto il dispositivo. Tra novanta giorni si conosceranno le motivazioni della sentenza che hanno portato alla condanna di Antonio Calabrese, coinvolto in una inchiesta condotta dai Carabinieri che aveva portato anche in provincia di Latina.
L'uomo era accusato della violazione della Legge Merlin del 1958 che aveva introdotto il reato di sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento. In base a quanto è emerso nel corso delle indagini, l'imputato avrebbe accompagnato la donna a prostituirsi nella zona tra Latina e Aprilia e in un secondo momento si sarebbe fatto dare i proventi dell'attività di meretricio. In una circostanza la parte offesa sarebbe stata colpita anche con una bottiglia. Anche questo episodio è finito nel capo di imputazione e ieri mattina in Tribunale è stata messa la parola fine a tutta la vicenda.