Un insospettabile di Minturno è finito in manette, in seguito ad un blitz operato dai Carabinieri. Si tratta di un trentatreenne abitante alla periferia di Minturno, il quale aveva deciso di mettersi per proprio conto, producendo la materia da rivendere. P.Z., infatti, si è visto presentare all'interno della propria abitazione i Carabinieri del N.O.RM. – Sezione Radiomobile della Compagnia di Formia, i quali, dopo i necessari accertamenti e riscontri, hanno effettuato il sopralluogo. E davanti a loro hanno trovato cinque piante di marijuana, un grammo di hashish e materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente. Una piccola attività messa in piedi dall'uomo, che non era conosciuto alle Forze dell'Ordine.
Però i Carabinieri comandati dal maggiore Michele Pascale, seguivano i movimenti del trentatreenne da diverso tempo. Avevano raccolto degli elementi che facevano ipotizzare che l'uomo fosse coinvolto in un giro di spaccio di sostanze stupefacenti. Quindi, l'altro giorno, gli investigatori hanno deciso di effettuare il blitz, piombando all'interno dell'abitazione dell'uomo, ubicata nei pressi di via Santa Maria Mater Domini. Una volta entrati i Carabinieri hanno trovato le piante di marijuana, con vario materiale utilizzato per il confezionamento; ovviamente tutto è stato sottoposto a sequestro e una dettagliata relazione è stata inviata al magistrato di turno del Tribunale di Cassino, che ha disposto l'arresto dell'uomo. L'operazione dell'altro giorno rientra nell'ambito di una indagine più ampia, che punta a scovare alcuni personaggi che si occupano del traffico di droga, ma anche sulla produzione della stessa sostanza. La conferma di ciò giunge dalle altre operazioni antidroga compiute sul territorio del Comune di Minturno da parte dei Carabinieri delle stazioni locali e della Compagnia di Formia. Infatti i controlli continueranno anche nei prossimi giorni, con una serie di servizi che saranno messi in campo dagli uomini dell'Arma. Purtroppo il giro dello spaccio sul territorio minturnese è vasto e le recenti operazioni antidroga costituiscono la conferma che non è possibile abbassare la guardia da parte degli inquirenti.