Nel cuore del pomeriggio il colpo di scena in Tribunale. Dopo un'ora di camera di consiglio, i giudici hanno deciso che l'ex vicesindaco di Terracina Pierpaolo Marcuzzi, imputato nel processo Pro Infantia, per il reato di rivelazione di segreto d'ufficio, esce dal dibattimento davanti al Collegio penale. Con lui anche gli altri imputati. Il processo per tutti si svolgerà davanti al giudice monocratico. Si ricomincia.

Nel corso della precedente udienza la difesa di Marcuzzi aveva sollevato delle eccezioni relative alla posizione del proprio assistito. Aveva sostenuto che il giudice naturale sarebbe il giudice monocratico perchè il reato ipotizzato non è rivelazione di segreto d'ufficio perchè il proprio assistito non era un pubblico ufficiale ma rivelazione di segreti inerenti ad un procedimento penale. Il collegio le aveva respinte e la difesa in aula ieri sulla scorta della mancata modifica del capo di imputazione e ai sensi dell'articolo 129 del codice di procedura penale, ha chiesto l'assoluzione senza fare il processo.
Marcuzzi e anche gli altri imputati cambieranno giudici e andranno davanti all'udienza monocratica e il processo dunque riparte.

«Se dobbiamo rispondere, dobbiamo farlo al nostro giudice naturale precostituito», ha commentato l'avvocato Mastrobattista. La difesa aveva sempre sostenuto che non era stato rivelato alcun segreto e non erano state compromesse le indagini. Nel corso dell'inchiesta, una volta ascoltato come persona informata e presa a sommarie informazioni dalla polizia giudiziaria, Marcuzzi - in base a quanto ipotizzato dagli inquirenti - aveva riferito ad una indagata all'epoca dei fatti e ora imputata nel processo, Claudia Romagna l'esito dell'interrogatorio.

Per la lottizzazione abusiva sono imputati l'architetto Claudia Romagna, dirigente del Comune, settore Riassetto e Governance del Territorio e delle Attività Produttive, l'ingegnere Roberto Biasini, capo settore Urbanistica il geometra Giuseppe Zappone, progettista e direttore dei lavori del cantiere, Andrea Ruggeri, ex amministratore unico della società Residenze Circe Srl e Daniele D'Orazio, amministratore e committente della Srl. Nei confronti di Zappone infine è ipotizzato l'esercizio abusivo della professione per aver presentato il progetto architettonico per l'immobile della Ex Pro Infantia e assunto la direzione dei lavori, mansioni per le quali è richiesta una speciale abilitazione da parte dello Stato.

Il collegio difensivo è composto oltre che dall' avvocato Giulio Mastrobattista, dagli avvocati Maria Luisa Bartimmo, Micol Paglia, Renato Archidiacono, Leo Mercurio,  Toni De Simone, Giacomo Mignano, Adelindo Maragoni. In aula si torna a dicembre quando sarà comunicato il giudice designato per il processo.