Un cumulo di rifiuti di vario tipo, una montagna di secchi di vernice abbandonati nelle campagne apriliane e le carcasse di autovetture cannibalizzate. Una situazione inverosimile, quella che riguarda via del Tufello, l'ultimo tratto della campagna romana dove ad alimentare disservizi e degrado contribuisce una vera e propria discarica a cielo aperto che spicca tra il verde. Solo l'ultimo di una lunga serie di problemi secondo l'associazione Aprilia Libera che fa riferimento a Rosalba Rizzuto, che ha voluto immortalare un quadro di quel tratto di periferia fatto di disservizi e degrado ambientale. «Dai ponti della ferrovia in poi non c'è nessun tipo di manutenzione - sottolinea l'associazione - la pulizia del bordo stradale viene effettuata dai pochi volontari che vi abitano. Immondizia e sterpaglie invadono la carreggiata che in alcuni punti si restringe diventando a senso unico alternato. La strada è un vulnerabile oggetto di abbandono illecito di rifiuti. Lungo i 7 chilometri, vi sono tratti presi d'assalto da persone incivili, che hanno la pessima consuetudine di sversare la loro immondizia nella nostra campagna, creando così delle vere e proprie discariche abusive, anche in pieno giorno. In passato gli abitanti, con senso civico, si sono autotassati acquistando alcune fototrappole, marca e modello consigliati dall'amministrazione comunale: ad oggi le fototrappole sono ferme in Comune, in quanto: "l'Amministrazione non ha personale che possa gestirle"». Una situazione insostenibile per i residenti, già costretti a tollerare disagi dovuti alle carenze del trasporto pubblico, l'assenza di un passaggio pedonale adeguato che colleghi la stazione di Campoleone a via del Tufello. «Cosa ha impedito alla giunta Terra di attivare le telecamere di sorveglianza - domanda Aprilia Libera - che i cittadini, di tasca loro, hanno acquistato? Dalle ultime immagini pervenute da abitanti di via del Tufello, che qui pubblichiamo, si evince che si tratta di una ditta edile. Se fossero state installate le telecamere, magari la polizia municipale saprebbe a quale citofono andare a bussare».