Tra le gravi carenze strutturali che pesano sull'operatività del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Latina, c'è anche l'impossibilità di assicurare l'autonomia dal punto di vista della fornitura idrica. Un limite organizzativo che non mette in discussione la funzionalità dei mezzi di soccorso perché le autobotti possono essere riempite anche in altre zone della città, ma comunque introduce un problema altrettanto grave, dal punto di vista del rischio igienico sanitario vissuto dagli operatori in servizio: è successo tra ieri sera e la notte scorsa quando era prevista un'interruzione della fornitura di acqua in una vasta area, ma non è neppure la prima volta.
La comunicazione da parte di AcquaLatina era pervenuta in tempo, ventiquattro ore prima che i rubinetti nel capoluogo, e in altri centri limitrofi, restassero a secco. Infatti alle 17:50 di mercoledì il gestore aveva comunicato, inviando email e messaggi a tutti gli utenti, compresi quelli istituzionali, che a partire dalle 18 di ieri sera e fino alle prime ore di oggi sarebbe stato interrotto il flusso idrico per «al fine di consentire urgenti e improcrastinabili lavori sulla condotta adduttrice proveniente dalla Centrale di Sardellane» si legge testualmente nella comunicazione. Una comunicazione essenziale per consentire ai cittadini di organizzarsi, tenendo conto che era prevista comunque la presenza di autobotti nelle zone interessate.