Risparmio garantito. Offerta da non perdere. Chissà quante volte i consumatori si sono sentiti dire queste parole sia al telefono con le chiamate dai call center che a voce, quando al campanello hanno suonato persone che si sono spacciate per addetti di società di energia o acqua. Ancora un episodio di una truffa a danni di un'anziana - in questo caso di 85 anni - è stato registrato nel capoluogo pontino su cui la Polizia ha fatto piena luce. Un giovane di origine indiana di 23 anni, era stato indagato a piede libero e sarà processato il 19 maggio del 2023 dal giudice monocratico, per aver raggirato una donna, costretta a sottoscrivere un contratto Eni. I fatti sono avvenuti nell'aprile del 2021 e l'anziana aveva poi deciso di presentare una denuncia in Questura.

A quel punto era scattata una inchiesta che ha portato nei giorni scorsi al rinvio a giudizio di S. M., queste le sue iniziali che si era presentato nell'abitazione della donna nella zona di via del Lido, assicurandole che con il contratto nuovo avrebbe risparmiato un mucchio di soldi. L'anziana nata nel 1937, aveva aperto la porta ad un giovane ben vestito che indossava una camicia bianca e una giacca blu e aveva dei modi persuasivi. Il giovane era da solo e nel giro di poco tempo - come riferito in sede di denuncia dalla parte offesa - è riuscito a farsi firmare il contratto di fornitura, nonostante l'iniziale resistenza della donna che alla Polizia aveva fornito una dettagliata descrizione del ragazzo. «Sono stata truffata da un uomo che si era presentato come un addetto dell'Eni: aveva una carnagione scura ed era stato molto insistente». A seguito dell'apertura dell'indagine, il 23enne era finito sul fascicolo del magistrato inquirente per il reato di truffa e nei giorni scorsi il giudice Giuseppe Molfese lo ha rinviato a giudizio. Il giovane aveva bussato in casa dell'anziana di mattina quando la donna era sola.

Qualche tempo fa a Latina in via Adige un poliziotto libero dal servizio aveva notato un ragazzo e una ragazza che si spacciavano per finti dipendenti di una società di fornitura di gas. In quel caso il giovane intratteneva i clienti, mentre la complice faceva firmare i contratti e una pattuglia della Squadra Volante li aveva denunciati a piede libero.

Da parte delle forze dell'ordine, sia di Polizia che di Carabinieri, c'è la massima attenzione su questi fenomeni che vengono costantemente monitorati. L'appello come sempre è quello di non fidarsi: in caso di sospetti la prima cosa da fare è chiamare il numero di emergenza e contattare le forze dell'ordine. Nell'ultimo periodo a Latina sono state registrate diverse truffe, l'ultima vittima è un'anziana di oltre 80 anni raggirata in pieno centro dalla truffa del cosidetto finto nipote: «Signora devo ritirare i soldi per il computer ordinato da suo nipote, in tutto sono 5mila euro...». Uno schema collaudato su cui sono in corso indagini da parte in questo caso dei Carabinieri. C'è da sottolineare che sono molte le iniziative portate avanti dalle forze dell'ordine per sensibilizzare l'opinione pubblica anche con incontri mirati rivolti soprattutto alla tutela delle fasce più deboli.