Dopo che il pubblico ministero Marco Giancristofaro ha esercitato l'azione penale con la richiesta di giudizio immediato per Franco Zampierollo, 66 anni di Latina, accusato di aver ucciso in una Rsa l'ex giudice onorario Enrico Tamburrino, i legali dell'imputato gli avvocati Gianni Lauretti e Pier Giorgio Marinelli hanno chiesto il giudizio abbreviato. La difesa punta a questo rito alternativo che prevede la riduzione di un terzo della pena, condizionato ad una consulenza di un medico di parte: uno psichiatra per accertare la capacità di intendere e di volere al momento del fatto del proprio assistito e la capacità di sostenere un processo. Il reato ipotizzato è quello di omicidio preterintenzionale e sono state contestate anche diverse aggravanti. Nei giorni scorsi era stata la Procura ad esercitare l'azione penale sulla scorta dell' esito dell'autopsia e di altri riscontri, chiedendo subito il processo per il 66enne alla luce delle risultanze investigative emerse al termine degli accertamenti dei Carabinieri del Nas e della Squadra Mobile di Latina. Gli investigatori erano riusciti a risalire al presunto responsabile della folle aggressione. Niente Corte d'Assise dunque per Zampierollo che la scorsa estate era finito agli arresti domiciliari in esecuzione di una misura restrittiva firmata dal giudice per le indagini preliminari Pierpaolo Bortone, richiesta dal magistrato inquirente.
I fatti contestati che avevano portato a concentrare i sospetti sul 66enne, erano avvenuti a metà maggio del 2021 quando l'imputato aveva colpito alla testa, provocando profonde lesioni all'ex magistrato onorario rimasto gravemente ferito e deceduto dopo alcuni giorni di agonia al Santa Maria Goretti di Latina.
E' emerso infine che Zampierollo era un paziente con problemi psichiatrici e a quanto pare aveva avuto un atteggiamento aggressivo fin da quando era entrato nella struttura sanitaria. Una volta avvenuta la scoperta, alcuni operatori sanitari in servizio erano intervenuti immediatamente. Inoltre nel corso delle indagini erano state sequestrate anche le cartelle cliniche del paziente per accertare se l'autore del pestaggio fosse stato inquadrato diversamente rispetto agli altri degenti.
L'aggressore - in base a quanto ipotizzato - ha avuto il tempo di uscire dalla propria stanza, raggiungere quella di Tamburrino che era a letto e di picchiarlo.
In un primo momento era stato fissato per il 13 gennaio il processo in Corte d'Assise a seguito della richiesta del pm.
Adesso la difesa ha chiesto il giudizio abbreviato, la data dell'udienza non è stata ancora fissata.