Da una settimana ha iniziato a collaborare con la Dda di Napoli Vincenzo D'Angelo, detto «Biscottino», marito di Teresa Bidognetti, arrestato a fine novembre nell'ambito di un'indagine che ha scardinato le nuove leve del clan dei casalesi.
Tra gli indagati, appunto, le due figlie di Francesco Bidognetti detto cicciotto e' mezzanotte, ossia Teresa e Katia. Quest'ultima, come si sa, viene considerata l'erede legittimata a guidare il clan insieme al terzo fratello, Gianluca Bidognetti; ed è ciò che faceva dalla casa di Formia, già sottoposta a confisca ma tuttora abitata da parte della famiglia. La collaborazione di D'Angelo, piuttosto inattesa, viene considerata molto importante ai fini di una ricostruzione più precisa dei nuovi affari e collegamenti dei Bidognetti nel sud del Lazio, già ritenuto un feudo del clan dei casalesi ma su cui esistono finora «solo» stralci di altri procedimenti, alcuni anche molto datati nel tempo, per esempio risalenti agli anni tra il 2013 e il 2014 quando Katia Bidgnetti aveva un ruolo sociale oltre che un ampio potere economico a Formia.

La scelta di Vincenzo D'Angelo di pentirsi rappresenta, a suo modo, un boccone amaro per i figli di Francesco Bidognetti, condannato all'ergastolo. La moglie, Anna Carrino, ha fatto lo stesso percorso ormai molto tempo fa e fu quella la prima grande frattura interna ad uno dei nuclei familiari più importanti e temuti nello scacchiere criminale nazionale.
A descrivere bene quella frattura è stata, in una intercettazione in possesso della Dda, proprio Teresa Bidognetti, la moglie del nuovo collaborante di giustizia. In quel dialogo Teresa racconta ad un cugino dell'incontro tra il fratello Gianluca e Giuseppe Setola, il capo della cosiddetta «ala stragista» dei casalesi. Quest'ultimo avrebbe detto a Gianluca Bidognetti: «Tu una volta sola devi parlare con me... sei il figlio della pentita o il figlio di Cicciotto?», facendo riferimento alle strade diametralmente opposte prese dai genitori. Un quesito posto puntando la pistola. Il copione, in qualche modo, si ripete adesso: cosa resta dei Bidognetti? Katia la dura, che anche all'ultimo interrogatorio dal gip ha risposto professandosi innocente e perseguitata, oppure il cognato Vincenzo D'Angelo che sta raccontando in queste ore quale era l'assetto del sodalizio in cui la stessa Katia aveva un ruolo predominante?