«Sei una cicciona. Te e la tua famiglia siete dei terroni di m....». Sono alcuni dei pesanti insulti rivolti da un uomo residente nel Nord Italia, un 47enne, imputato per un processo dove il reato contestato è quello di maltrattamenti nei confronti della sua ex, una donna di Latina più giovane di lui.
La parte offesa ha 35 anni e con l'uomo ha avuto anche un figlio. Una volta terminata la relazione, troncata dalla donna per l'atteggiamento irascibile dell'uomo, a quanto pare molto geloso, è iniziato l'inferno.
Soltanto in un giorno l'imputato, un libero professionista, ha inviato con il cellulare 57 messaggi alla sua ex. E il contenuto era terribile. Gli insulti sono arrivati con dei vocali su WhattsApp quando la relazione è finita e anche sotto altre forme. Sono almeno un migliaio i messaggi totali che sono parte integrante del processo, fissato davanti al Collegio penale del Tribunale di Latina per il 25 gennaio. La donna traumatizzata per quello che è successo - assistita dall'avvocato Alessio Milani - si è costituita parte civile.
C'è da sottolineare che sono inquietanti anche i risvolti dell'inchiesta: oltre ad essere pesantemente e continuamente insultata, è stata picchiata senza scrupoli. In una circostanza - quando la coppia era andata in vacanza in Egitto - l'uomo in evidente stato di ebrezza alcolica, una volta nella stanza dell'hotel ha aggredito la compagna che ha avuto comunque la prontezza di riflessi di registrare l'aggressione. Si sente l'audio di quando la parte offesa implora l'uomo chiedendo pietà. «Ti prego basta».
Anche il file audio è finito agli atti del processo. Le condotte - secondo quanto ipotizzato nel capo di imputazione - sono andate avanti per lungo tempo, provocando nella parte offesa un forte stato di ansia e agitazione al punto da cambiare le proprie abitudini di vita.