L'anello debole è stato Gerardo Morgante, classe 1961, residente in costiera amalfitana, bella vita e un reddito troppo basso per giustificarla.


E' lui, infatti, che ha condotto la Guardia di Finanza sulle tracce di una maxi frode dell'Iva per false fatturazioni. Adesso Morgante è indagato insieme ai quattro componenti della famiglia titolare del mangimificio di Spigno Saturnia, Armando Zottola, 73 anni, la moglie Elena Vento, 64 anni, il figlio, Tommaso, 44 anni e la nuora, Nerine Chaguri, 38 anni. Nei loro confronti il gip del Tribunale di Cassino ha proceduto al sequestro preventivo di beni mobili e valori mobiliari per circa 224mila euro.
Il provvedimento notificato ieri ai difensori, gli avvocati Enzo Macari e Luigi Scipione, nasce da un'informativa dettagliata degli uomini del Tenente Colonello Luigi Galluccio, che hanno analizzato una serie di indicatori di rischio fiscali e finanziarie ricavati dalle banche dati in uso alla Finanza e ciò ha permesso di ricostruire un giro di fatturazioni ritenute false, realizzate dal gruppo degli indagati tramite il sistema delle cosiddette «frodi carosello», utilizzando due società, quella di Spigno Saturnia che si occupava della vendita al dettaglio e la Gima srl con sede a Roma, che era la "cartiera". In pratica questo sistema avrebbe consentito operazioni soggettivamente inesistenti sulle quali sono state emesse fatture relative ad acquisti intracomunitari tra Spagna, Germania e Austria, effettuati in totale evasione dell'Iva, nonché omettendo la presentazione delle dichiarazioni previste dalla legge.

I Finanzieri del Gruppo di Formia, all'esito di un'articolata attività d'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Cassino, in esecuzione di un provvedimento emesso dal G.I.P. del Tribunale di Cassino, hanno proceduto al sequestro preventivo di beni mobili e valori mobiliari per circa € 224.000,00 nei confronti di 5 imprenditori locali e due società. L'indagine della Guardia di Finanza, scaturita da specifica attività info-investigativa, attuata anche mediante l'esame di indicatori di rischio fiscali e finanziari ricavati dalle banche dati in uso al Corpo, ha permesso di ricostruire un giro di fatturazioni ritenute false, realizzate da imprenditori mediante il sistema delle "frodi carosello", utilizzando una delle due società coinvolte come mera "cartiera". Nella fattispecie, gli approfondimenti investigativi hanno consentito di raccogliere e ricostruire gravi elementi per ritenere inerenti ad operazioni soggettivamente inesistenti le fatture relative ad una serie di acquisti intracomunitari tra Spagna, Germania e Austria, effettuati in totale evasione dell'Imposta sul valore aggiunto (I.V.A.), nonché omettendo la presentazione delle previste dichiarazioni. A conclusione dell'attività, sono state ipotizzate dall' A.G. inquirente in capo alle società e agli imprenditori, individuati quali amministratori di fatto e di diritto, le fattispecie di: "dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti", "omessa dichiarazione", "emissione di fatture per operazioni inesistenti", di cui rispettivamente agli artt. 2, 5 e 8 del D.Lvo 74/2000. La frode fiscale accertata, negli anni d'imposta 2019 e 2020, ha "fruttato" un'IVA evasa pari a € 224.453,00. Gli ulteriori e mirati accertamenti finanziari hanno poi permesso di porre in luce una significativa sproporzione tra i redditi dichiarati e le consistenze patrimoniali accumulate dagli indagati, presupposto quest'ultimo che ha determinato l'emissione di apposito decreto da parte del G.I.P. di Cassino, concernente l'applicazione della misura ablativa del sequestro preventivo finalizzato alla confisca, ai sensi degli artt. 12-bis e ter del D.Lgs n. 74/2000, in relazione all'art. 240-bis, comma 2 c.p.. In esecuzione del provvedimento dell'A.G., i Finanzieri sono riusciti a individuare e assicurare all'erario beni mobili e valori mobiliari – nella disponibilità degli indagati – per 107.722,53 €, tra cui anche un'autovettura di grossa cilindrata del tipo BMW modello X6, e circa € 75.000 tra quote societarie, polizze assicurative e depositi al risparmio.