Undici anni di reclusione più il risarcimento dei danni materiali e morali e le spese processuali. Questa la condanna inflitta ieri dalla Corte d'Assise del tribunale di Latina presieduta da Gianluca Soana, giudice a latere Elena Nadile, per il 62enne fondano Bruno Micci che nel 2019 uccise di botte il padre di 86 anni. La richiesta del pubblico ministero Martina Taglione era stata di 12 anni. In aula non ha nascosto la soddisfazione l'avvocato di parte civile Gabriele Pagliaroli, legale della figlia dell'anziano deceduto, mentre l'imputato è stato difeso da Maurizio Forte e Paolo Sotis.


La vicenda risale al 7 dicembre 2019, quando l'uomo aggredì con estrema violenza il genitore. L'allora 59enne venne accusato di omicidio preterintenzionale aggravato dal legame di parentela: secondo quanto ricostruito dalle indagini, la sua intenzione non era quella di uccidere il genitore ma l'entità delle percosse che l'anziano subì lo portarono comunque alla morte in pochi giorni.