A distanza di due anni dalla prima udienza del processo Dirty Glass (che si era svolta a Roma e poi a Latina), ieri mattina si è aperto ufficialmente il dibattimento in Tribunale. L'istanza di legittimo sospetto, presentata dai legali che assistono Luciano Iannotta, uno dei principali imputati, è stata respinta dai giudici della Corte di Cassazione. La difesa aveva argomentato la richiesta con diversi punti relativi anche ad una campagna mediatica violenta nei confronti del proprio assistito. Lo scorso dicembre i magistrati si sono pronunciati. Il processo dunque si farà a Latina e riprenderà il prossimo 23 febbraio. Ieri davanti al Collegio penale - presieduto dal giudice Laura Morselli e davanti al pubblico ministero Claudio De Lazzaro - i magistrati hanno preso atto della decisione della Suprema Corte e hanno dichiarato aperto il dibattimento.
Anche in questo processo, uno tra i più importanti degli ultimi anni che si sta svolgendo a Latina, entra la Legge Cartabia come sostenuto dalle difese dell'imprenditore di Sonnino. In particolare la nuova norma si applica per il reato di sequestro di persona procedibile non più d'ufficio ma soltanto a querela di parte.
Il caso
Dirty Glass, il processo si farà a Latina ma sul sequestro irrompe la Cartabia
Latina - Respinta dalla Corte di Cassazione l’istanza presentata dalla difesa di Iannotta per legittimo sospetto