I giudici del Tribunale del Riesame di Latina hanno confermato il sequestro nell'inchiesta sul caso Karibù, relativa alla posizione di due indagati: Michel Rukundo e Marie Terese Mukamitsindo.

Per Liliane Murekatete, compagna del deputato, la difesa della donna ha rinunciato al Riesame mentre gli avvocati Fabio Pignataro e Luca Marafioti, che assistono la suocera e il genero del parlamentare, hanno impugnato il provvedimento di sequestro chiedendo l'annullamento del decreto emesso dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Molfese. Il magistrato aveva accolto la richiesta presentata dal pubblico ministero Andrea D'Angeli, titolare del fascicolo, disponendo il sequestro in totale di 600mila euro. Il reato ipotizzato è quello di evasione fiscale ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Nei giorni scorsi si era svolta l'udienza e alla fine il Collegio penale, presieduto dal giudice Gian Luca Soana si è pronunciato.

Quando saranno depositate le motivazioni della decisione sarà tutto più chiaro ma questo passaggio giudiziario rappresenta un punto importante nel corso dell'inchiesta. Il prossimo 6 febbraio invece a Roma saranno discussi i ricorsi relativi alle misure di sospensione emesse sempre dal gip nei confronti di Michel Rukundo e Marie Terese Mukamitsindo.

Le difese nel ricorso avevano puntato sull'insussistenza delle condotte del reato e sulla legittimità della documentazione fiscale riportata sui capi di imputazione. Una prospettazione che alla fine non è stata condivisa.

Nell'indagine - condotta dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia - la misura interdittiva era stata emessa per Marie Terese Mukamitsindo, amministratrice della coop è già indagata per malversazione e poi Michael Rukundo, 38 anni, Liliane Murakatete, 45 anni, entrambi figli di Marie Terese, e poi Richard Mutangana, 46 anni, Ada Ndongo Ghislaine, 42 anni, Christine Kabukona, 52 anni, tutti residenti tra Latina, Sermoneta e Sezze. In base agli elementi raccolti hanno ricoperto ruoli di vertice sia all'interno di Karibù che nel consorzio Aid e nell'associazione di promozione sociale Jambo Africa. Il gip aveva emesso una misura di interdizione dai rapporti con le pubbliche amministrazioni per 12 mesi oltre al divieto temporaneo di esercitare imprese e uffici direttivi di persone giuridiche. Sono provvedimenti che saranno discussi tra pochi giorni. Il sistema - in base a quanto ipotizzato - era fondato sull'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e altri costi ritenuti dagli investigatori inesistenti utilizzati dalla Karibù nelle dichiarazioni per gli anni 2015, 2016, 2017, 2018 e 2019. Nei giorni scorsi è arrivata la prima decisione con le somme di denaro sequestrate che restano sotto chiave.