Un prestanome per affittare il capannone dove smontare le auto rubate. E poi block notes con una serie di appunti che potrebbero essere interessanti. Sono diversi i particolari che emergono nell'inchiesta che ha portato nei giorni scorsi all'arresto di cinque persone (tre italiani e due stranieri), ritenuti i presunti responsabili del reato di riciclaggio di auto. Dai risvolti del blitz - condotto dalla Polizia Stradale di Albano insieme ai colleghi di Latina - a Borgo Montello è emerso che gli indagati sono stati sorpresi mentre stavano smontando alcuni pezzi di auto: una Audi e una Volksvagen entrambe rubate a metà gennaio ad un uomo e ad una donna di Roma. Nel capannone di 1200 metri quadrati, gli investigatori avevano trovato di tutto. A insospettire gli agenti erano state le luci accese e dei forti rumori che hanno indotto ad una perquisizione. I poliziotti in quella circostanza hanno fermato gli indagati con abiti da meccanico e in occasione del controllo è emerso che erano rimasti integri soltanto i telai delle auto mentre gli altri pezzi erano stati collocati a terra in perfetto ordine.