La difesa del medico sospeso dal servizio con l'accusa di spaccio, nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza, impugna la misura emessa dal gip Giorgia Castriota. I difensori del camice bianco, gli avvocati Moreno Gullì e Gianluca Tognozzi, presentano ricorso avverso il provvedimento richiesto dal pm Giuseppe Miliano. Nei giorni scorsi si erano svolti gli interrogatori davanti al gip che aveva emesso il provvedimento restrittivo. Il camice bianco si era avvalso della facoltà di non rispondere rilasciando spontanee dichiarazioni e respingendo le accuse. Dalle indagini è emerso un giro di sostanze stupefacenti, hascisc e marijuana che aveva coinvolto insospettabili camici bianchi. Nel corso dell'audizione il medico aveva comunque spiegato di non aver mai ceduto droga, escludendo il ruolo di intermediario ipotizzato invece dal giudice nel provvedimento cautelare eseguito nei giorni scorsi. «Quando ci è stata comunicata l'interdizione del medico, abbiamo provveduto il giorno stesso alla sua sospensione dal servizio - ha ricordato Emmanuel Miraglia, presidente del gruppo Giomi - non abbiamo contezza di altri nostri collaboratori coinvolti nell'indagine, che non si è ancora conclusa»