«Te stacco la testa e poi me la magno a colazione». E' una della frasi inquietanti pronunciata da un uomo di 44 anni, originario della Campania, rinviato a giudizio nei giorni scorsi con l'accusa di stalking nei confronti dell'ex compagna.
I fatti contestati avvenuti a Latina a partire dal luglio del 2021 erano stati oggetto di una indagine della Procura che subito dopo la denuncia presentata dalla donna, ha esercitato l'azione penale. Il 44enne era finito sul registro degli indagati e il reato ipotizzato era quello di atti persecutori. Le condotte dell'uomo - come sostenuto dagli inquirenti - avevano suscitato nella sua ex compagna, più giovane di lui di qualche anno, un forte stato di ansia e agitazione al punto anche da cambiare le abitudini di vita e di avere un fondato timore per la sua incolumità. E' questo quello che aveva sostenuto il pubblico ministero Antonio Sgarrella, titolare del fascicolo e che aveva tirato le somme dell'inchiesta.
Da quando la donna era stata minacciata aveva poi trovato la forza di denunciare tutto e per il suo ex compagno era scattato un divieto di avvicinamento alla parte offesa. Tra le altre minacce pesantissime anche un'altra finita agli atti dell'inchiesta. «Ti brucio viva». Questi comportamenti hanno emotivamente travolto la donna che ha vissuto un periodo di inferno, fino a quando non ha deciso di chiedere alla Procura l'esercizio dell'azione penale e all'indirizzo del suo ex era stato emesso dal giudice per le indagini preliminari un provvedimento restrittivo. Nei giorni scorsi davanti al giudice per l'udienza preliminare Pierpaolo Bortone si è svolta l'udienza e al termine della camera di consiglio il magistrato ha accolto la richiesta presentata dal pubblico ministero Giuseppe Bontempo che ha chiesto il rinvio a giudizio. Il processo per l'uomo inizierà il 3 aprile del 2024 in Tribunale.