Ha obbligato la moglie a dormire su una branda. L'ha mandata in cucina dopo l'ennesima aggressione. Lei terrorizzata dalle condotte abituali del marito ha iniziato a prendere delle pasticche per calmarsi: aveva la pressione alta e scompensi cardiaci. Poi quando la situazione è diventata sempre più critica perchè si sentiva minacciata, ha fatto un testamento, come ha riferito in una denuncia: pensava di essere uccisa. E' questa la drammatica storia che si è consumata nelle scorse settimane a Latina dove un uomo di 58 anni di origine albanese è stato destinatario di un provvedimento restrittivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale Giuseppe Molfese su richiesta del pubblico ministero Marco Giancristofaro, titolare del fascicolo.
L'inchiesta è stata condotta dai Carabinieri del Nor della Compagnia di Latina a seguito della denuncia presentata dalla donna, vittima di sistematiche condotte vessatorie. E' questa l'ipotesi accusatoria.
Insulti continui e pesanti indirizzati anche alla madre della parte offesa che era defunta. A seguito della richiesta formulata dalla Procura, nei giorni scorsi il gip ha disposto una misura cautelare dell'allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla parte offesa. Nelle prossime ore l'uomo sarà ascoltato dal giudice per l'interrogatorio di garanzia. La donna, a seguito degli ultimi fatti ha trovato la forza di raccontare tutto agli uomini dell'Arma. Lo stato di soggezione e paura costante ha avuto ripercussioni anche sulla salute della vittima.
Sono stati diversi gli episodi di maltrattamenti. Le aggressioni oltre che verbali, sono state fisiche e sempre quando l'assunzione di alcolici da parte del marito era spropositata. In un caso l'indagato ha strappato una collana che la moglie aveva al collo. L'atteggiamento dell'uomo - in base al racconto offerto dalla parte offesa - era dittatoriale, quando beveva alcolici diventata una furia. Oltre alla denuncia, tra le fonti di prova raccolte dagli inquirenti ci sono anche le sommarie informazioni dei figli della coppia che hanno raccontato quello che accadeva tra le mura domestiche.
C'è da sottolineare come i procedimenti penali per le violenze in famiglia siano in netto e costante aumento rispetto a prima. E' un dato confermato dall'alto numero di processi che si celebrano ogni giorno in Tribunale a Latina. Le fasce deboli sono sempre a rischio, oltre a moglie e fidanzate che sempre più spesso finiscono sotto ricatti emotivi, nell'ultimo periodo sono stati registrati diversi casi di genitori vessati dai figli spesso indagati per estorsione o rapina. L'entrata in vigore del Codice Rosso nel 2019 ha ulteriormente spinto le vittime a uscire allo scoperto e a denunciare, alla luce anche del protocollo eseguito in occasione degli interventi delle forze dell'ordine.
Il primo obiettivo è quello di «blindare» e mettere in sicurezza chi chiede aiuto per poi raccogliere la denuncia. Nei giorni scorsi l'ennesimo caso di maltrattamenti dai risvolti inquietanti.