Sette condanne e un rinvio a giudizio. E' questa la sentenza emessa ieri pomeriggio dal giudice del Tribunale di Latina Pierpaolo Bortone per l'operazione Pubblicani. Il magistrato ha accolto le richieste dell'accusa rappresentata dai pubblici ministeri Martina Taglione e Andrea D'Angeli e al termine della camera di consiglio ha emesso la sentenza nel processo che si è svolto con il rito abbreviato. Queste le condanne: 7 anni e quattro mesi per Roberto Ciarelli e Giuseppino Pes, 5 anni e 10 mesi per Adriano Sarrubbi, 4 anni e 8 mesi a Gianluca Pezzano e Amine Harrada, 3 anni e 8 mesi a Pietro Finocchiaro, 3 anni e 4 mesi a Cristina Giudici. E' stato rinviato a giudizio invece Alessandro Artusa che sarò processato con il rito ordinario dal Collegio del Tribunale di Latina e il via con la prima udienza è fissata per il 13 aprile. Ieri pomeriggio il giudice ha emesso la sentenza di condanna accogliendo la prospettazione dell'accusa dopo che le difese avevano cercato di scardinare le accuse. Per alcuni imputati è stata chiesta la concessione degli arresti domiciliari. I primi elementi raccolti dai Carabinieri hanno poi portato ad accertare spedizioni punitive dalle modalità allarmanti per il mancato pagamento dei debiti e in un caso si è arrivati ad un sequestro di persona, un fatto ritenuto indicativo sulla ferocia del gruppo. L'inchiesta era stata condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina - diretti dal maggiore Antonio De Lise - e la misura restrittiva era stata emessa dal gip Giorgia Castriota. I fatti contestati risalgono al 2020 e avevano portato alla scoperta di una serie di aggressione anche ad un sequestro di persona avvenuto a Latina. E poi tra gli altri reati contestati anche l'estorsione aggravata le lesioni personali aggravate dall'uso delle armi e infine la detenzione e il porto illegale di armi in luogo pubblico, porto di armi e oggetti atti ad offendere e traffico di stupefacenti.
La decisione
Droga e pestaggi, sette condanne per un totale di 34 anni
Latina - Ieri la sentenza del gup Bortone. Tra le pene più alte i sette anni e quattro mesi per Roberto Ciarelli e Giuseppino Pes