I numeri dell'inchiesta sono imponenti: 22 imputati e 177 capi di imputazione. In 8 hanno chiesto il patteggiamento mentre la maggior parte chiederà il rito abbreviato. Il processo per la truffa con i farmaci sbarcata anche nel Regno Unito è entrato nel vivo. Davanti al giudice Giuseppe Cario si è costituita parte civile la Regione Lazio insieme a diverse aziende sanitarie della Toscana. In aula si torna il prossimo 9 maggio. Dall'inchiesta condotta dal pubblico ministero Daria Monsurrò e dal Procuratore Aggiunto Carlo Lasperanza, era emerso un giro di furti di ricettari in alcuni studi medici del capoluogo e di Aprilia.

L'associazione - in base a quanto ipotizzato - con la spendita di ricette mediche false di bollettari provento di furti anche in Toscana, acquistava medicinali costosi con gravissime ripercussioni sul sistema sanitario nazionale. Tra le altre ipotesi di reato anche la ricettazione e il riciclaggio. Il clamoroso raggiro era stato scoperto dai Carabinieri del Nas grazie al monitoraggio dei pacchi postali inviati nel Regno Unito ed è stato possibile risalire alla provenienza illecita di 10mila ricette mediche. L'organizzazione - grazie al furto di ricettari medici in bianco, sia negli studi privati che nelle sedi Asl che negli ospedali - indicava i beneficiari delle medicine. Erano persone che non esistevano, frutto della fantasia. Durante l'interrogatorio alcuni degli indagati quando erano stati eseguiti i provvedimenti cautelari avevano dichiarato al gip Pierpaolo Bortone che non avevano alternative perchè a causa del Covid erano rimasti senza lavoro. Proprio per questo stavano attraversando una situazione economica difficilissima. «Non avevamo altra scelta se non fare questo», avevano dichiarato. Erano state in tutto 18 le persone (cinque in carcere, cinque ai domiciliari e per gli altri gli obblighi di polizia giudiziaria) sottoposte alla misura. Tutti gli imputati nel processo sono residenti in Campania, la maggior parte a Napoli e in provincia.

E' emerso che durante le indagini tra il dicembre 2018 e il maggio 2019, sono stati registrati migliaia di contatti telefonici tra gli indagati attraverso 40 utenze. Nel corso dell'inchiesta i Carabinieri del Nas - diretti dal maggiore Felice Egidio - avevano sequestrato 260 farmaci e 650 ricette rubate, accertando che le farmacie preferite erano quelle laziali (nel 70%) dei casi, probabilmente per la vicinanza geografica con la Campania: 118 quelle in provincia di Latina prese di mira per prendere i farmaci, 49 a Frosinone. I confini dell'operazione si erano estesi fino in Francia dove un latitante anche lui originario della provincia di Napoli e sfuggito alla cattura quando erano state emesse le ordinanze cautelari, era stato arrestato. Si nascondeva a poca distanza da Cannes.