Il bilancio annuale per il 2022 delle attività dell'Ufficio delle Dogane di Gaeta e delle Sezioni Operative Territoriali di Latina e di Aprilia si è chiuso con cifre particolarmente rilevanti, nell'ambito del raggiungimento del proprio obbiettivo quale il regolare assolvimento delle imposte e l' effettuazione di una puntuale ed efficace attività di prevenzione, contrasto e repressione dei fenomeni delittuosi perpetrati nel settore doganale e in quello accise, ma anche in quello valutario e nello specifico segmento della sicurezza dei prodotti. Un valido presidio nel territorio della provincia garantito in tutti i settori presentando alle competenti Procure della Repubblica dieci comunicazioni di notizie di reato e constatando maggiori diritti per oltre 15milioni di euro. Una attività attenta, costante che ha portato al conseguimento di buoni risultati tra cui vengono evidenziati "una verifica intracomunitaria intrapresa tramite consultazione del "Central Liaison Office" (Ufficio centrale di collegamento per la cooperazione amministrativa) e con l'utilizzo delle indagini finanziarie, il cui esito ha portato alla constatazione di oltre 8milioni di euro di evasione di IVA per acquisti intracomunitari e circa 550mila euro di diritti doganali per delle merci provenienti dal Regno Unito; un accertamento effettuato in tema di contrabbando, con specifico riferimento all'utilizzo del regime di ammissione temporanea, delle imbarcazioni da diporto per il quale (secondo quanto disposto dall'art. 250 e 255 del CDU e dall'art. 212 e 217 lett. e) del Reg UE, n. 2015/2446), si è proceduto anche a porre sotto sequestro un'unità da diporto del valore di 500mila euro; una frode nel settore delle agevolazioni per l'utilizzo di gasolio commerciale nell' autotrasporto che ha portato al recupero a imposizione di oltre 250mila euro, con comminazione di una sanzione amministrativa di pari importo." Ma l' attenzione dei funzionari dell' Ufficio delle Dogane di Gaeta e delle Sezioni Operative Territoriali di Latina e Aprilia è stata rivolta anche al settore e commerce dove attraverso più di 600mila dichiarazioni doganali si è arrivati a numerosi rilievi soprattutto in ambito sicurezza dei prodotti, con conseguente distruzione di quelli non a norma.