Ha rilasciato spontanee dichiarazioni ieri mattina in Tribunale, dove è imputato nel processo Dirty Glass della Dda. Luciano Iannotta, ex presidente di Confartigianato, ha parlato davanti al Collegio penale presieduto dal giudice Laura Morselli. Nel suo intervento durato cinque minuti ha chiamato in causa la Polizia e il modo con cui sono state condotte le indagini. Iannotta ha ripercorso a gran voce e con un tono molto netto il sequestro di persona del dipendente della Corte dei Conti e di un rappresentante in un capannone, quando era spuntata una pistola. «Se la Polizia stava ascoltando perchè non è intervenuta?» ha domandato.
Ha poi aggiunto che non ha avuto modo di visionare la documentazione necessaria per difendersi e ha rimarcato a voce alta: «Se eravamo pericolosi perchè la Polizia non è intervenuta subito?». Ha chiesto perchè non vi sia stato un intervento, nonostante ci fosse una intercettazione, in occasione del tentativo di corruzione di un dipendente della Corte dei Conti che risale al 2018.. Nel corso del processo la difesa, rappresentata dall'avvocato Antinucci, ha ricordato che per il suo assistito è arrivato un avviso di conclusione indagini per l'altra tranche dell'inchiesta sempre per gli stessi fatti. Inoltre ha osservato che, nonostante vi sia stata una richiesta per il dissequestro di una stanza in un ufficio del proprio assistito dove ci sono 13 scatoloni con documenti ritenuti molto importanti, ci sono ancora i sigilli.