Un'operazione lampo dei Carabinieri ha permesso ieri di scoprire l'ultimo covo dei ladri di auto e mezzi da lavoro. Con un'attività congiunta, i militari della Sezione Radiomobile della Compagnia di Latina e quelli del Nipaaf del Gruppo Forestale hanno fatto irruzione nell'ex sito industriale Gial alle porte di Borgo San Michele: tra i capannoni dismessi c'erano un camion, un sollevatore con braccio telescopico, un bobcat, la carcassa di un'auto depredata dei pezzi e persino una bicicletta, tutti provento di furto, per un valore complessivo che ruota attorno ai 300.000 euro. Mentre la refurtiva veniva restituita ai proprietari, i responsabili di diverse aziende che operano nel circondario, gli investigatori dell'Arma hanno avviato le indagini per risalire ai componenti della banda di specialisti che da qualche settimana operava nella zona del capoluogo.

Gli ultimi movimenti del sodalizio ruotano attorno al furto di un autocarro, un mezzo pesante Volvo con pianale di carico rubato lunedì in pieno giorno nel piazzale di una società di trasporti. Tenendo conto delle caratteristiche del camion, era chiaro che poteva servire, ai ladri, per compiere altri furti, come appunto per caricare mezzi da lavoro. Naturalmente i soliti ignoti avevano avuto l'accortezza di utilizzare un sito dismesso come quello alle porte di Latina per nascondere l'autocarro tra una scorribanda e l'altra. All'interno dell'ex Gial, infatti, proprio quel camion è stato trovato con un mezzo caricato sul pianale e gli altri veicoli collocati nelle vicinanze.

A tradire la banda di specialisti a quanto pare è stato un bobcat rubato ieri notte in un cantiere stradale di via Albanese, dove un'impresa sta procedendo alla posa di cavi al di sotto della sede stradale. Non è la prima volta che si registrato furti di questo genere in città, qualche mese fa erano stati rubati mezzi simili da un cantiere della fibra ottica in zona Piccarello. Con la differenza che il mezzo da lavoro trafugato ieri notte era dotato di rilevatore gps, dispositivo che ha fornito gli spostamenti dei ladri dopo il furto per un buon tratto, prima che venisse disattivato. La successiva attività di ricerca dei Carabinieri ha permesso di stringere il campo delle ricerche, fino all'individuazione del covo, l'area industriale dismessa che all'esterno non lasciava trapelare nulla dei traffici illeciti, sebbene l'ex Gial sia collocata a ridosso del centro abitato di Borgo San Michele. Del resto parliamo di uno snodo nevralgico della viabilità provinciale, quindi il via vai di mezzi in quella zona non ha attirato l'attenzione dei cittadini. Anzi, è probabile che i soliti ignoti abbiano fatto attenzione a non dare nell'occhio, ad esempio spostandosi di notte.

In ogni caso quando i carabinieri ieri hanno fatto irruzione nel sito industriale dismesso, i banditi non c'erano, ma oltre al bobcat trafugato nottetempo c'era appunto il camion sparito quattro giorni prima, con un mezzo da lavoro caricato sul pianale di carico, un sollevatore con braccio telescopico rubato in un'altra azienda. Oltretutto la presenza, nella stessa ex Gial, della carcassa di un'automobile rubata alcuni mesi a nord di Roma, una Bmw X1, sembra confermare che quei capannoni abbandonati venivano utilizzati da tempo per la logistica dei furti.

Indagando per risalire all'identità dei componenti della banda, gli investigatori dei Carabinieri non escludono alcuna ipotesi sulle loro finalità. Da un lato c'è l'ipotesi che i mezzi da lavoro fossero destinati al mercato nero, dall'altro l'eventualità che i macchinari servissero per commettere altri furti, come gli assalti alle casse continue dei supermercati. Molto probabilmente si tratta dello stesso sodalizio che, tra domenica e lunedì, aveva cercato di portare via mezzi agricoli dalla sede di Latina del Consorzio Agrario.