Il principio al quale si ispira la norma che ha introdotto il diritto di richiedere l'accesso agli atti amministrativi è soprattutto quello della trasparenza, ed è inevitabile che di fronte al diniego opposto ad una richiesta di accesso il cittadino o l'imprenditore che si sia sentito dire «no» si senta portato a ritenere che negli atti che aveva chiesto di poter visionare vi sia qualcosa di anomalo. Non è sempre così, perché ci sono anche delle regole che stabiliscono i requisiti che il richiedente deve possedere per poter visionare degli atti amministrativi; e allora, posto che il cittadino che si è visto negare l'accesso agli atti relativi all'iter che ha consentito alla società Green Building di realizzare tre medie strutture commerciali all'angolo tra via del Lido e via Faggiana non abbia i requisiti necessari, non resta che cercare di capire cosa voleva effettivamente sapere.
Niente di più di quello che incuriosisce un po' tutti di fronte a quei tre cubi mastodontici che crescono di giorno in giorno alle spalle del Garden Hotel.
Sostiene nel 2020 la Procura della Repubblica che sull'area oggetto dell'attuale intervento edilizio sussista il vincolo di destinazione alberghiera imposto nel 1996: se il Comune di Latina ha rilasciato nel 2022 tre permessi a costruire per altrettanti edifici commerciali, vuol dire che tra il 2020 e il 2022 deve essere stata approvata una variante urbanistica che ha trasformato in commerciale la destinazione alberghiera di quell'area. Ma non c'è traccia di quella variante.
Potrebbe essere contenuta negli atti la cui consultazione non è stata consentita? In quegli stessi atti, deve esserci anche l'indicazione esatta del numero di posti auto necessari a sostenere la frequentazione di quei tre nuovi spazi commerciali: si tratta di oltre 500 posti auto (l'indice è di 1mq di parcheggio per 1mq di superficie di vendita, a cui vanno aggiunti, nelle medie strutture commerciali, ulteriori 0,50mq per ogni metro quadrato di superficie di vendita), e visto che si tratta di una superficie complessiva di 12.000 metri quadrati per la sola sosta, c'è lo spazio per tutto quel parcheggio in un'area di 17.000 mq dove la superficie coperta è di 5.000 quadrati? E la viabilità interna? I marciapiedi? Il verde? E considerato che su quell'area insiste già un albergo, quanta volumetria è ancora in grado di sviluppare quell'area? Qual è l'indice di edificabilità della zona? E ancora: ammesso che sia stato elaborato un piano della viabilità connesso a quel nuovo insediamento, è stata rispettata la fascia di rispetto dai confini delle strade? Si è tenuto conto del fatto che Via Faggiana non è una strada comunale ma è invece, come complanare, parte costitutiva della Statale Pontina? Erano semplicemente queste le risposte che si cercavano dall'accesso agli atti.
Vale la pena ricordare che prima che l'imprenditore Luigi Corica divenisse proprietario dell'area in Q3 poi ceduta alla Green Building, un altro imprenditore che aveva acquistato proprio quel lotto aveva presentato un progetto edilizio, ma l'amministrazione comunale, all'epoca c'era Finestra, gli rispose che sarebbe stato necessario adottare una variante al Prg, perché c'era un vincolo alberghiero. Ma le cose cambiano, e i sindaci anche.
Però un Commissario straordinario attento come il prefetto Carmine Valente potrebbe dare una mano per favorire i processi di trasparenza. Basta un visto.