I Carabinieri del comando provinciale di Latina hanno avviato la pratica che porterà alla revoca del beneficio della casa popolare di via Londra per la famiglia De Rosa, finita al centro della recente indagine antidroga conclusa con l'applicazione di cinque misure cautelare e due arresti in flagranza. Il lavoro degli investigatori ha permesso infatti di accertare che l'alloggio pubblico era al centro dello spaccio, principalmente cocaina e crack, attività illecita che può costare appunto la revoca dell'assegnazione.

L'esame della pratica che consente ai De Rosa di vivere in un appartamento pubblico rientra nell'applicazione della legge regionale 12 del 1999 che disciplina la gestione dell'edilizia residenziale pubblica. La norma prevede appunto la decadenza dell'assegnazione dell'alloggio popolare, con risoluzione del contratto di locazione, tra le altre circostanze, quando l'assegnatario «svolge nell'alloggio attività illecite, accertate sulla base delle risultanze dell'autorità giudiziaria competente». Una regola che per molti anni è stata ignorata, principalmente per un difetto di comunicazione tra l'autorità giudiziaria e gli enti che gestiscono il patrimonio dell'edilizia residenziale pubblica.

La circostanza era emersa con l'operazione Status Quo, ovvero quando gli stessi Carabinieri avevano voluto vederci chiaro sull'assegnazione della casa popolare a Maria Grazia Di Silvio in viale Nervi, dove spacciava la figlia Valentina Travali all'epoca in regime di arresti domiciliari, Era emerso quindi che la casa era assegnata regolarmente, ma anche e soprattutto che la legge vieta di utilizzarla per attività illecite.

Così i Carabinieri avevano informato l'Ater, che a sua volta si era rivolta al Servizio Patrimonio - Edilizia Pubblica del Comune, l'ufficio preposto appunto alla verifica dei requisiti dei beneficiari. E lo stesso sta succedendo in questi giorni, con gli investigatori dell'Arma che hanno informato gli uffici preposti degli esiti dell'inchiesta sull'attività di spaccio. Oltretutto è emerso che la casa popolare di via Londra utilizzata dai figli di Giulia detta "Cipolla" è in realtà affidata a un'altra donna della famiglia De Rosa che vive altrove. Insomma, è atteso l'esito della procedura di verifica della pratica, ma le attività di spaccio documentate fermando gli acquirenti con le dosi e i sequestri di scorte di cocaina nell'alloggio popolare, sembrano segnare il destino dell'iter.