Le villette abusive alle porte di Latina sono ancora al loro posto, quindi le due famiglie dei Di Silvio che le hanno realizzate senza titoli in area agricola e le occupano ancora non hanno rispettato i termini imposti dalle ordinanze di demolizione con cui il Comune di Latina imponeva loro il ripristino dei luoghi. Una situazione certificata nelle scorse settimane con una serie di sopralluoghi che hanno portato l'ufficio tecnico dell'antiabusivismo edilizio all'emissione delle rispettive ordinanze di pagamento delle sanzioni pecuniarie di duemila euro per i trasgressori, atto propedeutico all'acquisizione delle due superfici al patrimonio comunale.
La natura illecita gli immobili, sorte in totale violazione delle norme urbanistiche, era stata scoperta nella primavera dello scorso anno durante una maxi operazione antidroga dei Carabinieri del comando provinciale. Il Nucleo Investigativo aveva focalizzato l'attenzione su un ramo del clan Di Silvio che fino a quel momento era stato risparmiato dalle principali inchieste degli ultimi anni, principalmente perché i vertici di quel gruppo, riconducibile a uno dei capostipite, Carmine detto Lallo, era stato più attento degli altri a non dare nell'occhio con i comportamenti violenti e oppressivi che sono costati l'aggravante del metodo mafioso ai loro cugini.