Gli accertamenti sulla dinamica dell'incidente costato la vita alla giovane Sara Pellizzon non potranno attenuare il dolore per la sua scomparsa, ma sono un atto dovuto, un passaggio irrinunciabile. Un dramma nel dramma, visto che sul registro degli indagati è finito il nome del fratello, conducente dello scooter con cui si stavano recando a scuola, come ogni giorno, anche quella mattina del primo marzo. La dinamica dell'impatto contro l'auto che li precedeva ha esposto la giovane passeggera del motociclo alle conseguenze peggiori, ma anche lei come il fratello indossava il casco: prima di tutto gli accertamenti dei Carabinieri sono volti a stabilire come sia stato possibile che la protezione non sia bastata per risparmiarle una trauma cranico irreversibile.