Lo ha attirato in strada e appena lui è uscito dal portone gli ha esploso contro due colpi di pistola, ma ha le ore contate visto che i Carabinieri, grazie alla vittima, lo hanno identificato.
E' stato un attimo. Sono bastati pochi secondi ad un giovane per creare il panico in via Parigi. Ieri, poco prima delle 13, Antonio Capasso un ragazzo di 29 anni è caduto a terra ferito ad una gamba mentre l'assalitore fuggiva via. La vittima sembra fosse sceso in strada per incontrare una persona che conosceva. E l'aggressore non ci ha pensato due volte. Due colpi in sequenza di cui uno andato a segno. Mentre alcuni residenti della zona (via Parigi è una traversa di via Inghilterra, nel pieno centro del quartiere popolare alle porte di Aprilia) allertavano sia il 118 che il 112, il ragazzo è stato soccorso da alcuni passanti.

E' arrivata l'ambulanza e sono arrivati anche i carabinieri di via Tiberio. Il 29enne è stato trasferito al pronto soccorso della casa di cure Città di Aprilia dove i medici hanno esaminato le ferite che, per fortuna, non sarebbero talmente gravi da metterne a rischio la vita.

Conosceva l'aggressore
Una vera e propria gambizzazione alla luce del giorno. L'autore non si è fatto scrupoli ad agire sotto casa della vittima, con la possibilità di essere visto da più persone visto che su via Parigi affacciano decine, centinaia di finestre. Non si è fatto problemi nemmeno sulla possibilità di avere intoppi o contrattempi al momento della fuga. Tutti questi elementi ancora prima di ascoltare la vittima stabilizzata dal personale medico della clinica, hanno subito fatto supporre che il ricercato conoscesse bene non solo il ragazzo, ma anche la zona dell'agguato.
Col passare dei minuti poi si è appreso che Capasso sarebbe sceso in strada per incontrare qualcuno che conosceva. Forse proprio l'aggressore che l'ha quindi attirato nell'agguato. Dovrebbe trattarsi di un ragazzo giovanissimo di nemmeno 22 anni.

Il movente
A questo punto i carabinieri diretti dal tenente colonnello Paolo Guida il quadro, a pochi minuti dalle esplosioni, lo avevano già piuttosto chiaro. Sebbene a domanda specifica ieri pomeriggio abbiano opposto solo dei «no comment» e la richiesta di attendere sviluppi nelle indagini, la sensazione è che fossero in possesso di elementi piuttosto importanti. Sembra infatti che l'identificazione del ricercato fosse di fatto cosa certa. A meno di una decisione da parte del ricercato di presentarsi spontaneamente al Comando dell'Arma, la sensazione è che possa aver le ore contate.
Quello che resta da accertare è il movente che ha armato la mano del giovane. A quanto sembra entrambi, aggressore e vittima, avrebbero dei precedenti alle spalle. E questa aggressione potrebbe essere collegata sia a questioni di soldi, magari legati a sostanze stupefacenti, ma anche a questioni più personali, magari sentimentali. Al momento i Carabinieri anche su punto hanno le bocche cucite, e attendere qualche elemento più concreto dagli uffici della Procura, al giorno d'oggi, è divenuta una vera e propria utopia. Resta la gravità di un gesto che per fortuna non ha avuto conseguenze tragiche ma che comporta alcune domande, la prima tra tutte come fa un ragazzo, un ragazzino - se fosse confermato che il ricercato ha meno di 22 anni - a disporre di una pistola.