Una richiesta di denaro quotidiana, molto probabilmente dettata dalla necessità di soddisfare la dipendenza da qualche sostanza.
Una situazione di ansia, paura, una vita impossibile che alla fine ha spinto una donna e alcuni suoi parenti, a denunciare il figlio. Le accuse? Gravissime: estorsione e in un primo momento anche maltrattamenti in famiglia. Tanto che l'autorità giudiziaria aveva deciso di applicare una misura cautelare che tutelasse i parenti del giovane Luca Izzo. Divieto di avvicinamento. La speranza dei parenti probabilmente, era anche quella che una volta affidato all'apparato detentivo statale, il ragazzo avrebbe forse potuto anche essere aiutato a superare le proprie fragilità.
Tutto questo avrebbe dovuto ristabilire una certa serenità alla famiglia. Ma come spesso accade tale misura si è rivelata inefficace. Il ragazzo è tornato a tormentare i parenti. Sempre in cerca di soldi. Non cifre esagerate, il che farebbe pensare che tali pressanti pretese fossero dettate dal bisogno di acquistare sostanze stupefacenti. Questo avveniva a ridosso delle feste di Natale e Capodanno. E proprio il 30 dicembre, l'autorità giudiziaria avendo preso atto che il ragazzo aveva ignorato gli obblighi connessi con la prima misura cautelare che gli lasciava comunque tanto spazio e libertà, ha deciso di disporne la detenzione in carcere. Lontano dalla famiglia, lontano dai soldi e lontano dai vizi. Lui in fase di interrogatorio aveva deciso di non proferire parola.