C'è anche un giovane trapiantato nel territorio pontino tra le "nuove leve" arrestate dai Carabinieri nell'ambito di un'operazione coordinata dalla Procura di Palmi. Si tratta di Rocco Lombardo di 24 anni, originario di Sinopoli, ma residente nella zona tra Latina e Sabaudia, dove ieri è stato raggiunto e arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Latina, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare disposta per undici giovani indiziati a vario titolo dei reati di danneggiamento aggravato, detenzione abusiva di armi e munizionamento, comuni e da guerra, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. In particolare lui è uno dei sette finiti in carcere, sospettato di avere compiuto un atto intimidatorio a colpi di pistola.


Il giovane trapiantato nel territorio pontino è legato ad altre famiglie di calabresi che da tempo vivono nella zona del litorale tra il capoluogo pontino e Sabaudia, compreso un uomo già coinvolto in un traffico di armi con una potente ‘ndrina che aveva esteso i propri affari a Roma. L'operazione di ieri disposta dal Tribunale di Palmi è stata chiamata "Nuove Leve" perché i giovani indagati sono ritenuti figure emergenti della criminalità calabrese, in contatti anche con importanti organizzazioni criminali dell'area che comprende la cittadina di Seminara e altri comuni limitrofi della Piana di Gioia Tauro.

E' scattata questa mattina all'alba l'operazione "Nuove Leve". I carabinieri della stazione di Palmi, in Calabria,  hanno dato esecuzione a due correlate ordinanze applicative di misure cautelari personali, emesse dal GIP presso il Tribunale di Palmi e dal gip presso il Tribunale dei minori di Reggio Calabria, nei confronti di 11 soggetti - di cui 7 in carcere e 4 agli arresti domiciliari - ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di danneggiamento aggravato, detenzione abusiva di armi e munizionamento, comuni e da guerra, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L'indagine, coordinata dalla Procura di Palmi, diretta dal dottore Emanuele Crescenti, dalla Procura dei minori di Reggio Calabria, diretta dal Dott. Roberto Placido Di Palma, scaturisce dall'attività investigativa condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Palmi da novembre 2021 ad agosto 2022, avviata a seguito di un danneggiamento con colpi di arma da fuoco avvenuto presso l'abitazione di una privata cittadina. Nella specifica circostanza, due individui con indosso delle tute bianche e volti travisati, avevano esploso 18 colpi di pistola al portone di ingresso e al garage dell'abitazione della donna, rimasta illesa probabilmente solo perché considerata l'ora tarda in cui era stato commesso il fatto, fortunatamente si trovava già in camera da letto.

A fine ottobre 2021 i Carabinieri della Stazione di Seminara a seguito di un'aggressione avvenuta nei confronti di un residente del posto e dei due figli minorenni, hanno avviato i successivi accertamenti che hanno consentito di denunciare all'Autorità Giudiziaria un gruppo di ragazzi, la cui individuazione è stata resa possibile soprattutto grazie alla collaborazione di una signora del posto, che era stata testimone dell'aggressione avvenuta proprio sotto la sua abitazione, in grado di riconoscerne gli autori e di fornire i filmati della sua videosorveglianza. Durante la commissione dell'evento criminoso, la donna avrebbe anche cercato verbalmente di convincere gli aggressori a desistere, ricevendo però chiare minacce da parte di alcuni di loro. È stato solo pochi giorni dopo, agli inizi di novembre, che si verificò il danneggiamento a colpi di arma da fuoco presso l'abitazione della stessa donna e da lì le immediate indagini poste in essere alla ricerca degli autori dai militari dell'Arma volte ad accertare anche il presunto collegamento con il precedente fatto delittuoso. Le successive attività investigative, hanno permesso oltre che di individuare i due giovani responsabili del danneggiamento, anche di ricostruire la fitta rete di comunicazioni intorno agli stessi di un nutrito gruppo di soggetti, per lo più tra i 19 e i 30 anni, capaci di condotte delittuose gravi, potendo contare anche sull'appoggio di loro conoscenti e parenti di rilievo criminale, in grado di reperire armi e droga con estrema facilità, successivamente identificati negli odierni indagati".

di: La Redazione