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Cronaca

Maltrattata e umiliata, in tribunale il racconto choc

Durante l'escussione della vittima di minacce arriva una domanda su alcune foto, il legale «richiamato»

Maltrattata e umiliata, in tribunale il racconto choc

Far passare le vittima per una mitomane, anche un po' bugiarda. E' accaduto ieri mattina nel corso di un processo per gravi maltrattamenti in famiglia e minacce. Era il giorno dell'escussione della donna maltrattata dal compagno, con cui ha convissuto per venti anni, e nel corso dell'esame della difesa dell'imputato le è stato chiesto oltre al motivo per il quale, nonostante avesse affermato di essere stata maltrattata per anni non risultavano denunce né referti medici probanti, anche perché risultavano foto di lei nuda inviate sul telefono all'ormai ex compagno.


Davanti a questa domanda il legale dell'imputato è stato richiamato all'ordine dal Presidente del Tribunale, ma ormai di quella udienza il passaggio sulle foto resta il punto di caduta e di non ritorno su cosa può accadere (fortunatamente non sempre) in un processo per reati di maltrattamento in famiglia. La donna ha riferito in aula che aveva dovuto sopportare aggressioni per anni, persino una, violenta, in presenza della figlia molto piccola e che non era andata a denunciare quanto avveniva in casa per paura di ulteriori ritorsioni.
Solo alla fine, esausta, ha trovato il coraggio di presentare un esposto, grazie anche al sostegno di un'amica. Così è iniziato il procedimento penale di accertamento dei fatti. Ma poi è arrivata l'udienza umiliante di ieri mattina con domande che, come rilevato anche dal Tribunale, non avevano pertinenza con quanto contestato e anzi erano un ulteriore ferita per la vittima. Ma è anche così che può evolvere una storia di violenza in famiglia. Incredibile ma può succedere. Ieri è successo.

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