Se fosse una maledizione sarebbe, forse, più credibile come disgrazia: nessuno vuole acquistare l'immobile che è stato della fallita Slm. Dunque è plausibile che sia solo una questione di denaro se anche l'ultimo tentativo di incanto è andato deserto. Si è chiuso con un nulla di fatto due giorni fa ed era la terza volta che il complesso di Latina Scalo veniva offerto al mercato privato. Ce ne sarà una quarta, che verrà espletata dalla commercialista Caterina Avvisati ad un prezzo che sarebbe imperdibile se in questa storia non ci fossero molti tasselli al limite dell'anomalia. Se anche il prossimo incanto dovesse andare deserto la Avvisati riconsegnerà gli atti all'Ufficio Esecuzioni, come stabilito dall'ordinanza relativa alla vendita all'asta, poiché andare avanti significherebbe svendere un pezzo del patrimonio pubblico della città di Latina. Troppo anche per la Slm, che una vita facile non l'ha avuta mai. La prossima offerta si potrà fondare sul 50% del valore dell'immobile, fissato dal consulente tecnico in 6,2 milioni di euro, dunque 3,1 milioni con base minima del 75% e cioè per comprare tutto lo stabile del centro intermodale basteranno 2,5 milioni di euro, l'equivalente di una bella villa in qualunque punto del lungomare pontino. Più o meno. La società che avrebbe dovuto capitalizzare in bene riadattato a centro logistico da ex fabbrica (lo zuccherificio) era del Comune di Latina (e di altri soci con quote irrilevanti) ed è fallita la scorsa estate.
Il fatto
Slm, altra fumata nera. Nessuna offerta all’asta
Latina - Ci sarà un quarto (e ultimo) incanto alla metà del valore. Dopo questo tentativo gli atti verranno restituiti all’Ufficio Esecuzioni