Prime tre condanne per l'assalto all'Oasi Golf Club, il sequestro dei coniugi Lanza e la rapina ai loro danni. Ieri infatti davanti al giudice La Rosa, sono comparsi Romolo Esposito, Argentino Esposito e Redzep Bajrami. Il primo è stato condannato a 5 anni di reclusione, mentre gli altri due a 4 anni e 5 mesi. Le pene sono state ridotte da quella iniziale di un terzo grazie al fatto che i tre imputati, per tramite dei propri legali, avevano chiesto ottenuto di essere giudicati con il rito abbreviato che, appunto, garantisce a fronte di un procedimento decisamente più "snello" e veloce, limitandosi alla trattazione degli elementi raccolti fino a quel momento, lo sconto di un terzo della pena.


I tre sono considerati i vertici di quel gruppo armato che nella notte dell'11 luglio 2020 fecero irruzione nella grande tenuta di Campo di Carne. Vennero però aiutati da un basista, il custode tuttofare dell'Oasi Golf Club, il 33enne Supun Dawatage, che informava la banda di rapinatori sui movimenti dei padroni di casa. Per tentare di sviare le indagini, anche lui venne assalito e picchiato, venne però legato in una stanza diversa, proprio perché al termine dell'assalto avrebbe dovuto recitare il ruolo di eroe salvatore, riuscendo a slegarsi e a liberare i suoi datori di lavoro. Ma a tradirlo oltre alle telefonate, gli elementi racoclti dai Carabinieri di Aprilia anche dopo il suo suicidio. Una banda composta da alcuni italiani residenti a Vetralla, nella Tuscia, e alcuni rom. Tramite il cugino del custode, Dinusha Kasun Mihindukulasuriya, Romolo Esposito, Argentino Esposito, Angelo De Colombi, Cemp Debarre e Redzep Bajrami, non solo avevano pianificato il colpo, ma erano sempre rimasti in contatto con il basista. Sì perché dopo aver legato e immobilizzato le vittime, una parte del gruppo era partita in direzione di Roma, per svaligiare l'abitazione dei Lanza ai Parioli. L'operazione "Oasi" che portò agli arresti eseguiti da Monefiascone ad Acilia, da Vetralla a Bologna passando per Fiumicino, venne portata a termine nel novembre del 2021 quando, forse, ormai il gruppo pensava di averla fatta franca.


A poche ore dal colpo, quando venne lanciato l'allarme, l'interesse dei militari dell'Arma oggi guidati dal tenente colonnello Paolo Guida, si incentrò proprio sul custode, sulla sua versione e su quella della anziana madre. Qualcosa non andava, tanto che entrambi finiranno indagati per favoreggiamento. Il 9 marzo successivo alla rapina, le forze dell'ordine effettuarono un blitz nella sua abitazione nell'ambito di una indagine su droga e armi, in quella occasione, sfuggendo al controllo degli operanti, Supun riuscì a chiudersi in una stanza, a imbracciare un fucile e a suicidarsi.