Accusa il padre di abusi sessuali, poi ritratta in aula dichiarando di essersi inventata tutto.
Davanti al gip Giorgia Castriota si è svolto l'incidente probatorio, richiesto dal sostituto procuratore Antonio Sgarrella proprio per vederci chiaro sulla denuncia presentata da una minore che accusava il padre di abusi e sulla remissione di querela presentata qualche mese dopo. E' emerso uno scenario ben diverso rispetto alla prima segnalazione della giovane. La ragazza con un passato difficile, allontanata dai genitori che vivono ad Aprilia e affidata in custodia ai nonni era riuscita dopo dieci anni a riallacciare i rapporti con il padre.

A interrompere una tranquillità recuperata, la denuncia presentata dalla ragazza nei confronti del genitore, accusato di averla palpeggiata in due occasioni, una prima volta a casa dei nonni, una seconda volta presso la propria abitazione situata alla periferia di Aprilia. In entrambi i casi, stando al racconto della ragazza all'atto della querela, il padre le avrebbe addirittura proposto di avere rapporti sessuali con lui e la minore, accompagnata dal fidanzato, ha denunciato i fatti accaduti tra luglio e agosto del 2021. Qualche mese dopo aver denunciato però la ragazza, accompagnata da una assistente sociale, avrebbe ritirato le accuse. Di qui la richiesta di incidente probatorio, nell'ambito del quale la ragazza avrebbe lasciato emergere una verità ben diversa nei confronti del padre, assistito nella fase di indagine dall'avvocato Sandro Marcheselli.

A quanto pare la minore ha negato la veridicità dei fatti oggetto di denuncia, dichiarando di essersi inventata tutto, forse contestando l'autorità paterna, dal momento che il genitore in alcune occasioni le avrebbe contestato una eccessiva libertà.
Di fronte ai dubbi, fugati dalla stessa vittima, è assai probabile che l'indagine si avvii verso l'archiviazione, mentre il pm ha già annunciato la volontà di spedire gli atti presso la Procura dei Minori per calunnia da parte della minore nei confronti del padre.