Rischiano entrambi tre anni di reclusione Leonardo Cirillo di Terracina e Andrea Sicignano di Fondi, entrambi 21enni, accusati di minacce nei confronti degli appartenenti alla Polizia di Stato. Questa la richiesta del pm Claudio De Lazzaro, al termine della requisitoria questa mattina in Tribunale, dove gli imputati sono comparsi davanti al gup Mario La Rosa, che ha rinviato la sentenza al 6 aprile. Intanto, per i due giovani, difesi dagli avvocati Giuseppe Lauretti e Pasquale Cardillo Cupo, è stato revocato l'obbligo di polizia giudiziaria.

I fatti risalgono allo scorso 22 giugno, quando gli agenti del Commissariato di Polizia hanno arrestato i due allora ventenni, in esecuzione dell'ordinanza della misura di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Giuseppe Molfese su richiesta del Procuratore Capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Latina Giuseppe De Falco, con le accuse di fabbricazione e possesso di materiale esplodente, minaccia grave nei confronti di appartenenti alla Polizia, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.

L'arresto ha concluso un'attività di indagine iniziata nel settembre 2021, quando su una vettura con i colori della Polizia di Stato parcheggiata all'esterno del Commissariato di Terracina era stato collocato un volantino dal contenuto minatorio, nel quale una persona incappucciata tagliava la gola ad un poliziotto in divisa sovrastato dalla scritta "Slaughter Pigs", in italiano "Macelliamo i Maiali".

Così sono state avviate le attività investigative della squadra anticrimine del Commissariato sotto la direzione del vicequestore Irene Di Emidio, che da quel giorno non ha mai interrotto la ricerca degli elementi per risalire ai responsabili in collaborazione con la Digos di Latina, che hanno consentito di individuare i due giovani i quali hanno posizionato materialmente il volantino, in cui erano presenti diversi simboli riconducibili ad una particolare associazione suprematista statunitense, che promuove ideologie nazifasciste e discriminatorie in tutto il mondo.

Durante le indagini, la polizia ha anche documentato un'attività di propaganda attraverso l'affissione di altri volantini simili, sempre svolta dai sospettati, anche nei parchi pubblici frequentati dagli adolescenti. A dare ulteriore conferma delle ideologie suprematiste condivise dai due ventenni, sono stati i risultati dell'analisi telematica dei dei device personali, oltre che le varie armi da punta e da taglio e il materiale propagandistico di ideologie neonaziste e razziste e un ordigno confezionato in maniera artigianale con potenzialità micidiali rinvenuti nelle abitazioni dei due.

Ascoltati dal gip il 28 giugno successivo, i due arrestati si sono mostrati pentiti e hanno chiesto scusa per quello che hanno fatto, dicendo di non essere consci di quanto potessero essere gravi le ripercussioni delle loro azioni. In quella sede, i due ventenni sono tornati in libertà, sottoposti al solo obbligo di firma (revocato ieri) così come richiesto dai loro difensori.