Ha chiesto 20 anni di reclusione per Giuseppe Romolo Di Silvio. E' questa la richiesta formulata oggi dalla pubblica accusa nel processo Scarface dove viene contestata l'aggravante delle modalità del metodo mafioso e che si sta celebrando davanti al gup di Roma. Giuseppe Romolo Di Silvio, ritenuto il capo carismatico e il leader del sodalizio ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato un giudizio previsto dal codice che prevede la riduzione di un terzo della pena. In aula il magistrato ha ripercorso le condotte e i fatti.
"L'organizzazione opera sul territorio pontino avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà", aveva messo in luce il gip nel provvedimento restrittivo. Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile e avevano portato all'arresto di alcuni componenti del sodalizio. Dopo le richieste del pm anche le parti civili si sono associati alle richieste. La posizione di Romolo è stata stralciata mentre alcuni mesi fa per gli altri 19 imputati sono state emesse le condanne per pene complessive fino a 162 anni. Il Comune di Latina e l'Associazione Caponnetto si sono costituiti parte civile nel processo che riprende il 30 maggio nell'aula Occorsio.