«Una situazione che rischia di impedire a noi medici di poter prescrivere farmaci e analisi urgenti ai pazienti, con possibile grave danno per la loro salute».
E' un passaggio della lettera scritta da Pier Paolo Casillo, medico di medicina generale di Sezze con più di 1.500 assistiti, e inviata al direttore sanitario della Asl, Sergio Parrocchia, all'ordine dei medici e al direttore del Distretto 3 della Asl Latina, Vincenzo Lucarini, con richiesta di "immediato intervento".
Alla base della questione portata alla luce da Casillo c'è la carenza di ricettari Regionali SSN. «Una carenza che crea disagio alla nostra categoria - ha aggiunto Casillo - I ricettari vengono rilasciati dagli uffici competenti in misura estremamente ridotta (uno a richiesta) rispetto alle necessità. Di conseguenza rischiamo di trovarci nella situazione di non poter prescrivere farmaci ed analisi. I nostri sistemi informatici non ci consentono sempre di dematerializzare le nostre prescrizioni, sia a causa dei programmi sia per la frequente assenza di linea internet (questo accade sui Monti Lepini, ndr), ma anche per eventuali sostituzioni professionali. Il problema esiste in maniera importante pure durante il servizio prestato presso la Casa della salute di Sezze, come Ucp; dove invece sarebbe fondamentale avere un'adeguata disponibilità dei ricettari SSN. Di questo passo si rischia ogni giorno l'interruzione di un pubblico servizio».
Ma da dove nasce questo problema? La Regione Lazio ha ridotto il rilascio dei ricettari ai medici di base, oltre il quale non è possibile andare: 7 ricettari all'anno (ogni ricettario comprende 100 ricette).