I giudici della seconda sezione della Corte d'Appello hanno emesso la sentenza per la morte di due operai deceduti a causa del crollo della cappella del cimitero di Prossedi dove erano in corso dei lavori. Il dramma era avvenuto nell'aprile del 2009. In riforma della sentenza emessa dal giudice monocratico del Tribunale di Latina Beatrice Bernabei del 20 luglio del 2020, le pene sono state leggermente ridotte. Per Tommaso Agnoni e Armando Michele Monti la pena è di un anno e dieci mesi di reclusione ciascuno (rispetto ai due anni di primo grado) e per entrambi i giudici hanno confermato la concessione delle circostanze attenuanti generiche con il beneficio della sospensione condizionale. Per Agnoni anche il beneficio della non menzione mentre per Carlo Bellato anche lui imputato la pena è stata rideterminata in due anni (rispetto ai due anni e sei mesi di primo grado), con i doppi benefici di legge. Per tutti la pena è sospesa e hanno scelto il concordato. I giudici hanno, confermate le statuizioni civili per Bellato. Tra novanta giorni si conosceranno le motivazioni della sentenza. Sul banco degli imputati erano finiti il titolare dell'impresa che stava eseguendo i lavori, i due progettisti e il responsabile del procedimento amministrativo, ossia l'allora dirigente dell'ufficio tecnico del Comune di Prossedi, quest'ultimo era stato assolto in primo grado. Nella tragedia erano morti Lidano Monti di 52 anni e Domenico Cicciarelli di 47, che rimasero schiacciati dalle travi e dai ponteggi. Le parti civili sono rappresentate dagli avvocati Carlo Macci, Alessandro Orsini, Giovan Battista Reali, Alessandra Restani. Le indagini erano state condotte dai carabinieri e dal pubblico ministero Luigia Spinelli e nel 2012 il gup aveva disposto il rinvio a giudizio. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Gianni Lauretti, Angelo Pincivero, Rudy Bellato.