Un insospettabile di Fondi di 31 anni, un incensurato, è finito agli arresti domiciliari nell'ambito di un'inchiesta lampo condotta dagli agenti della Polizia postale del Compartimento del Lazio che ha portato al sequestro del computer e all'arresto del giovane.
Nel corso di una perquisizione domiciliare scattata nei giorni scorsi nell'abitazione dell'indagato, gli agenti - impegnati nei servizi di controllo per contrastare questo genere di reati - hanno eseguito un accesso e in un secondo momento hanno analizzato il contenuto del pc. I sospetti si sono rivelati fondati e i poliziotti hanno trovato delle immagini dal contenuto raccapricciante: almeno un migliaio di foto pedopornografiche custodite in quello che sembrava a tutti gli effetti un archivio. A quel punto una volta che è avvenuta la scoperta, per il 31enne è scattato l'arresto con la pesante accusa di detenzione di materiale pedopornografico.

A quanto pare il giovane si sarebbe limitato a detenere sul suo computer le foto e non a diffondere ad altre persone le immagini. Una volta avvenuta la scoperta, del caso è stato avvisato il pubblico ministero Antonio Sgarrella, titolare dell'inchiesta che nei confronti del giovane ha disposto il fermo. In un secondo momento il gip Mario La Rosa ha convalidato l'arresto e sulla scorta dei riscontri investigativi raccolti ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare concedendo gli arresti domiciliari. Come previsto in questi casi il fascicolo è finito alla Procura di Roma, competente per i reati pedopornografici. C'è da sottolineare che l'operazione scattata nei giorni scorsi testimonia ancora una volta quanto sia alto l'allarme relativo alla pedofilia. La pandemia ha acuito il fenomeno, è questa l'analisi degli esperti della Polizia postale quando un anno fa il dirigente del Compartimento del Lazio Daniele De Martino aveva messo in allerta sui pericoli in cui ci si può imbattere nella rete e aveva tracciato il bilancio dell'attività. La tendenza infatti era preoccupante, in base ai dati a disposizione, gli incrementi complessivi sono pari al 47% nel 2021 nel numero dei bambini coinvolti in casi di pedopornografia e adescamento. Ed è emerso come social network, videogiochi ma anche messaggistica possano rappresentare per i minorii una opportunità di crescita ma anche un forte pericolo a cui prestare la massima attenzione.