Nel 2016 erano finiti nel calderone degli indagati per l'inchiesta denominata Olimpia, che contestava a 35 persone tre diverse associazioni per delinquere finalizzate a loro volta al raggiungimento di obiettivi diversi: già assolti il 3 luglio 2020 in udienza preliminare dal giudice Giorgia Castriota, l'ex funzionaria comunale Elena Lusena e l'imprenditore ed ex consigliere comunale Vincenzo Malvaso si sono visti confermare ieri quel verdetto assolutorio dalla Corte d'Appello.
«Il fatto non sussiste», hanno sentenziato i giudici dopo che il Procuratore generale Luisanna Figliolia, al termine del proprio intervento, ha espressamente affermato che l'appello della Procura era insostenibile.
A portare Elena Lusena e Vincenzo Malvaso davanti ai giudici di seconda istanza era stata appunto la Procura della Repubblica di Latina, nella persona del Pm Giuseppe Miliano, che aveva deciso di proporre appello contro la sentenza del Gup Castriota, ritenendo che entrambi gli imputati dovessero rientrare a pieno titolo nella rosa dei presunti colpevoli dei reati contestati al termine delle indagini di Olimpia. Assistiti dagli avvocati Leo Mercurio e Renato Archidiacono, la Lusena e Malvaso avevano scelto di essere processati con il rito abbreviato, forti della pronuncia del Tribunale del Riesame che, chiamato a pronunciarsi sulle misure di custodia applicate nel 2016 anche contro di loro, aveva annullato diversi capi di imputazione e smontato la fattispecie associativa nei confronti di entrambi.