Pensava di aver fatto tutto quello che c'era da fare per avviare la nuova attività a Gaeta, ma una giovane e intraprendente imprenditrice di Formia non aveva fatto i conti con l'ostacolo più impervio da superare: quello del buon gusto.
Uno scoglio paradossale per un'attività come quella della pasticceria, che si affida soprattutto alla capacità di saper tentare e catturare il gusto della clientela, ma il fatto è che quella che stava per aprire a Gaeta era una Sexi Pasticceria, e che la mission della casa, prima ancora che cercare il gradimento degli avventori sulla qualità di creme, cialde e materie prime, sarebbe stata quella di solleticare il senso di trasgressione degli adolescenti e le pruderie sciocche di qualche coppia in cerca di evasione.
Non si vede quale altro possa essere l'obiettivo di una produzione pasticcera che antepone le forme ai contenuti: le creazioni della Sexi Pasticceria sono infatti cannoli che riproducono il membro maschile, babà che richiamano l'organo genitale femminile, bigné a forma di tette e frolle a forma di chiappe.
Niente di che, il mondo è già pieno di pasticcerie che sfornano prodotti simili, l'ultimo in ordine di apparizione ha aperto i battenti a Latina qualche giorno fa. Ma torniamo alla nostra imprenditrice formiana che si è vista negare dalla proprietaria la locazione del locale che aveva scelto per aprire la sua «rivoluzionaria» pasticceria: la donna lamenta che il ripensamento della locataria sia stato indotto dall'intervento del sindaco e di qualche influente esponente ecclesiastico.
Non sappiamo se questo corrisponda al vero, e fondamentalmente nemmeno interessa, così come non interessa sapere se la proprietaria del locale fosse stata informata per tempo della strategia di marketing dell'attività commerciale da ospitare nel suo negozio. E indipendentemente da qualsiasi giudizio di valore su una pasticceria che sforna tette, culi e falli, fa piacere di questi tempi constatare che c'è ancora qualcuno che abbia qualcosa da anteporre alle lusinghe del denaro provento dall'affitto di un locale, si trattasse anche di un antico e demodé comune senso del pudore.
Perché anche quello, il comune senso del pudore, è antico quanto l'esibizionismo e il doppio senso a sfondo sessuale. E allora, in questa guerra tra anticaglie, vincano il buon gusto e la sobrietà, che sono merci più rare dei pasticcini alla tetta e dei cannoli al pisello. Di questi possiamo fare senza, ma del buon gusto no. E speriamo che dopo le pasticcerie, a nessuno venga in mente di aprire anche delle profumerie sexi.